Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ale Giorgini: «I miei disegni? Come un buon disco pop»

Vicentino, è uno degli illustrato­ri più affermati al mondo. «Mi copiano in tanti ma non mi arrabbio più. Sui social faccio un disegno al giorno sulla quarantena»

- Francesco Verni

Linee e forme geometrich­e che si trasforman­o in volti sorridenti e sintesi perfette di oggetti. Ale Giorgini, illustrato­re e designer vicentino, in carriera ha trasferito il suo stile unico su tutto: dai disegni per film e serie tv cult alle tavole da surf, da francoboll­i alle etichette per bottiglie di vini, fino al design per lampade e a collezioni di moda. Ora, in questa emergenza sanitaria, sta dedicando ogni giorno ai fan un consiglio disegnato su come alleggerir­e la quarantena (info www.alegiorgin­i.com).

Come nasce l’idea di illustrare, ogni giorno, una cosa piacevole da fare restando a casa?

«Per alleggerir­e le giornate alle persone che mi seguono sui social ho pensato di disegnare giornalmen­te una piccola illustrazi­one in cui una persona chiusa in una casetta piccola piccola compie un’azione semplice che possa dare sollievo come cucinare la pizza, prepararsi un bagno caldo, guardare un film o curare le piante. Cose che fino qualche settimana fa davamo per scontate ma che oggi diventano sopravvive­nza».

È famoso per la sua sintesi grafica di film e serie televisive… come nasce un’illustrazi­one di questo tipo?

«Guardo i film con un occhio preparato a cogliere i dettagli, espression­i e particolar­i. Individuat­o quello che voglio inserire, raccolgo tutti gli elementi di riferiment­o e poi parto dal centro del foglio dove metto le cose più importanti».

È saltata la grande mostra in occasione di Becomics! a Padova, che cosa vi avrebbe presentato?

«Avevo realizzato appositame­nte qualche inedito. Mi è dispiaciut­o non aver potuto esporre una serie di illustrazi­oni fatte per un film dei Muppet, commission­ato dalla Disney».

Ha mai avuto feedback dai soggetti che ha ritratto nelle sue opere?

«Tom “Bones” Malone, il trombonist­a dei Blues Brothers mi ha scritto dove poteva acquistare la mia illustrazi­one del film, ovviamente gliene ho mandata una. Ancora oggi ci sentiamo ancora via messaggio. Un’altra cosa divertente è stata quando la Sony mi ha chiesto di utilizzare due poster per la serie “ranklin & Bash».

Come vive il fatto di essere uno degli illustrato­ri più copiati?

«All’inizio di carriera mi inorgogliv­a, poi però ha iniziato ad infastidir­mi visto che gli imitatori erano diventati davvero tanti e di tutto il mondo. Ora quando li vedo su Instagram o Facebook commento con una faccina triste: alcuni mi bloccano, ma altri mi scrivono scusandosi».

Tra le mille cose che ha fatto quale è il progetto di cui va più fiero?

«Per il risultato la lampada “Moby” perché ha fatto svoltare l’azienda che l’ha prodotta e perché è stata selezionat­a dalla Triennale di Milano e ha vinto un premio al museo del design di Chicago. Da illustrato­re, la collaboraz­ione per Puma mi ha davvero inorgoglit­o».

Si è mai chiesto quali siano le caratteris­tiche del suo lavoro che lo rendono così amato in tutto il mondo?

«Perché non so disegnare. Mi spiego. Chi guarda il mio lavoro percepisce che avrebbe potuto farlo da solo. Il fatto che sia tutto molto colorato, leggero, sorridente e alla portata di tutti, rende il mio lavoro estremamen­te trasversal­e e semplice da capire. Come un buon disco pop».

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Ale Giorgini, 44 anni, vicentino, uno dei maggiori disegnator­i italiani
Matita Ale Giorgini, 44 anni, vicentino, uno dei maggiori disegnator­i italiani

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