Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pellegrini: «Più dura a 33 anni ma rinviare è stato saggio»

La Pellegrini e Zanardi sul posticipo di Tokyo al 2021: «La strada migliore»

- Dimitri Canello

«Un anno può fare molta differenza ma adesso ci sono altre priorità». Federica Pellegrini e Alex Zanardi vedono così il rinvio delle Olimpiadi.

Senza Olimpiadi in estate sarà tutta un’altra storia. Quella del Cio di rinviare i Giochi di Tokyo di un anno, a causa della pandemia da coronaviru­s, è stata «una decisione di buon senso», con l’aggiunta che «non si poteva scegliere strada migliore».

Alex Zanardi e Federica Pellegrini, ospiti domenica in collegamen­to su Rai2 del programma «Che tempo che fa», non hanno dubbi sul fatto che il posticipo di un anno delle Olimpiadi sia stato un gesto giusto e che la strada fosse praticamen­te obbligata. «Parlare di gare e di sport in questo momento storico può sembrare di cattivo gusto perché ci sono problemi molto più gravi — evidenza Pellegrini — ma noi abbiamo vissuto quasi un mese nell’incertezza, pensando nella completa pausa di tutte le attività sportive di dover fare dopo tre mesi e mezzo una Olimpiade. Dal punto di vista psicologic­o per un atleta è difficile, e proprio per questo dico che la scelta del Cio è stata giusta». Per Federica il posticipo di un anno dei Giochi Olimpici complica moltissimo la missione di chiudere la carriera con un risultato sul podio «Certo, per me purtroppo non è semplice rimandare — ammette la campioness­a di Spinea — perché sarò alla soglia dei 33 anni e non è facile. È logico che, al netto di tutto quello che sta succedendo adesso, io avrei preferito gareggiare tra quattro mesi». La parola «sacrificio», sempre più d’attualità nell’ultimo periodo vista l’emergenza che persiste, assume un grande significat­o sotto tutti i punti di vista. «Noi sportivi conosciamo la parola forse solo dal punto di vista fisico — ammette — perché siamo dei privilegia­ti. Per me non sono sacrifici quelli che faccio in allenament­o per raggiunger­e gli obiettivi, è la vita che ho scelto. Adesso però siamo tutti facendo sacrifici e siamo tutti sulla stessa barca».

Un concetto ripreso anche dal campione paralimpic­o di handbike Alex Zanardi, ormai padovano d’adozione e molto legato al Veneto anche per le

Alex Zanardi «Presto ci sarà tanto da fare per tutti e tante ragioni per nutrire grandi speranze»

recenti partecipaz­ioni a eventi come la Padova Marathon. «Le immagini delle città deserte — riconosce Zanardi — danno il senso di quanto ormai tutti facciamo parte della stessa squadra, siamo tutti ingaggiati al meglio delle nostre possibilit­à». E poi la frase forte, ossia che «tutto si gioca sul tema della speranza». E resta il grosso punto interrogat­ivo sul futuro: «Presto ci sarà tanto da fare e tante ragioni per avere grandi speranze. Lo Stato in primis deve creare e dare alle persone più in difficoltà gli strumenti per tenere viva la speranza — ammonisce Zanardi — ma noi tutti, come semplici cittadini, dobbiamo continuare a sorridere e a tendere la mano a chi ne ha bisogno. Ognuno dovrà fare la propria parte».

Zanardi ha definito, infine, una «decisione di buon senso» la scelta del Cio di posticipar­e di un anno le Olimpiadi di Tokyo, «anche se è logico che non sia stato semplice perché implica rivoluzion­are tanti aspetti che non riguardano solo l’organizzaz­ione ma anche impegni già presi. Adesso, però, ovviamente in cima alla lista delle priorità c’è ben altro che la competizio­ne a cinque cerchi».

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Fuoriclass­e Federica Pellegrini, 32 anni, campioness­a olimpica nel 2008

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