Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Spazzati via anche i matrimoni. «Almeno 100»
In chiesa e in Comune, stop totale. La wedding planner: se ne riparla a settembre
Una ventina solo a marzo, una decina ad aprile e almeno il doppio a maggio. Sono i numeri dei matrimoni saltati (e di quelli che quasi sicuramente salteranno) per l’emergenza coronavirus in Comune a Padova. A questi si vanno ad aggiungere poi tutti quelli che non si potranno celebrare nelle chiese e negli altri municipi della provincia. Una stima? Almeno 100 coppie devono rivedere i loro piani per giurarsi amore. «Il consiglio è di rimandare anche quelli in programma a giugno - spiega Vanessa Lanzafame, wedding planner padovana di Event Lab- tanti stanno già cercando un’altra data. È una giornata di festa e non vale la pena programmare tutto nell’incertezza». Per chi ha fatto dell’organizzazione del rito nuziale un lavoro, le complicazioni sono ora inimmaginabili: «Si pensi a tutte le attività di prova abiti, agli acquisti delle fedi, ai fiori, alle partecipazioni e ai catering che ad oggi hanno difficoltà d’azione. È un’intera filiera bloccata, anche se stiamo cercando di collaborare. Purtroppo molti sposi dovranno rimandare al 2021. Le perdite economiche? Ingenti, dato che la zona dei Colli e quella delle Ville Venete sono anche wedding destination per stranieri che scelgono il nostro territorio». Va poi considerato l’aspetto psicologico di chi voleva coronare il proprio sogno dopo lunghi mesi di preparativi: «C’è un forte senso di disorientamento: si tratta di persone che hanno già un’emotività accelerata, soprattutto per la donna che in questa fase è molto apprensiva. Spesso viene persa la lucidità e la razionalità con il rischio di fare scelte sbagliate».
Sulla loro pelle, tra gli altri, hanno provato l’amarezza di dover rimandare il matrimonio Eleonora Gallo e Andrea Rampazzo che il 12 giugno dovevano dirsi «si» a Mestrino. «All’inizio eravamo fiduciosi, poi abbiamo capito che era meglio trovare una data a settembre. Abbiamo amici che arrivaranno dall’estero e abbiamo messo le mani avanti, proteggendo anche la loro salute», spiega Eleonora. Dalle partecipazioni al deejay, dai fiori al menù molto è da rifare: «Dispiace perché avevamo lavorato per un anno e adesso tutto è congelato. È stato sconfortante e deludente prendere la decisione. Abbiamo già i nuovi inviti pronti in formato Whatsapp che spediremo appena si sbloccherà la situazione. L’ansia di dover richiamare la villa, il catering, la pasticceria è stata intensa. A noi è andata bene perché ci stanno tutti tutelando, ma mai avrei immaginato a un simile epilogo».