Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Operato al cuore, muore dopo dimissioni: s’indaga
Anziano di Bergantino positivo al coronavirus, inchiesta a Verona
Poco tempo fa lo avevano operato al cuore all’ospedale veronese di Legnago, da cui era stato dimesso lo scorso 18 marzo. Rientrato nella sua casa a Bergantino, Loris Evangelisti, 75 anni, ex bidello, nei giorni scorsi aveva iniziato a stare male. Disturbi sempre più gravi, tali da farlo portare d’urgenza all’ospedale rodigino, dov’è stato stroncato venerdì da un’improvvisa insufficienza respiratoria.
Una triste storia che però non si chiude qui, i medici polesani hanno voluto approfondire decidendo di sottoporlo a un test «post-mortem» sul Covid-19: è emerso che Evangelisti risultava positivo.
Sulla vicenda inviata segnalazione alla Procura di Verona, da cui verrà ora deciso se aprire un fascicolo d’indagine: tra le ipotesi al vaglio la possibilità che l’ex bidello abbia contratto il virus mentre era ricoverato a Legnago.
Originario di Ficarolo, Evangelisti risiedeva a Bergantino da 30 anni. Ieri il sindaca Lara Chiccoli ha dichiarato che Evangelisti, finché si trovava a
L’ipotesi La Procura vuol capire se Loris Evangelisti, 75 anni, si sia infettato all’ospedale di Legnago
Epidemia in corso Ieri 8 nuovi casi positivi: età media in calo, tra loro un bimbo di soli due anni
Bergantino, non risultava nell’elenco dei contagiati.
Per il Polesine è la quarta vittima (la seconda a Bergantino) dall’inizio dell’emergenza coronavirus. Prima di lui erano morti la 91enne compaesana Bruna Trentini, il 90enne Gianfranco Bovo di Occhiobello e l’85enne rodigino Ferruccio Zerbinati, quest’ultimo ospite della Casa di riposo padovana di Merlara falcidiata di contagi e morti per il virus.
Con otto nuovi contagi, tutti posti in isolamento domiciliare, ieri in Polesine raggiunta quota 129 infettati, tra cui un bambino di due anni. Tra gli ultimi contagiati ben tre sono operatori sanitari, un’infermiera 48enne di Urologia anel capoluogo (sesto caso di positività tra dipendenti Usl) e due lavoratrici rispettivamente di 69 e 47 anni, impegnate in strutture del Veronese. I ricoverati sono 36: 12 in Pneumologia e Terapia semintensiva e 2 in malattie infettive a Rovigo cui si sommano 13 in «area Covid» e 9 in Terapia intensiva a Trecenta.
Intanto un centinaio le piccole imprese polesane che hanno chiesto di accedere alla cassa integrazione speciale negli ultimi giorni. Non si arresta l’emorragia dell’economia a causa del coronavirus che ha costretto molte aziende a cessare le attività.
Per chi invece ancora lavora è alta l’attenzione da parte dei sindacati. Per la Cisl particolarmente difficile il settore della vigilanza privata. «I dispositivi di protezione sono consegnati solo alle guardie a contatto col pubblico — denuncia Marco Bodon (Fisascat Cisl di Padova Rovigo) – Chi è in servizio notturno spesso non li ha».
Riguardo gli ammortizzatori sociali, la Cgil è preoccupata per i tempi dei versamenti. «Chiediamo alle aziende che possono un anticipo ai lavoratori — afferma Pieralberto Colombo, segretario generale provinciale — Così meno persone resteranno senza sostegni economici».
Per aiutare gli utenti in difficoltà, «Acquevenete» consente di pagare la bolletta (con scadenza fino all’8 aprile compreso) entro i 30 giorni successivi alla scadenza, senza addebito di spese e interessi di mora.
Rifondazione comunista ricorda la disponibilità degli Sportelli sociali nelle proprie sedi per consulenze gratuite (anche legali) sulle difficoltà connesse alla crisi.
Continua l’attività del Teatro Sociale sulla pagina Youtube del Comune di Rovigo: la terza puntata della rubrica #IOSTOATEATRO presenta il video integrale del concerto «Hommage à Django Reinhardt» che, il 7 dicembre 2019, vide ospite del Ridotto il grande chitarrista del jazz manouche Samy Daussat.