Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Virus: la quinta vittima Case di riposo, è allarme
Morta una 73enne al «San Luca»: era ospite all’ospizio di Fratta
Deceduto il quinto paziente polesano colpito da coronavirus, infezione che da inizio epidemia ha colto 136 persone nel territorio, con 9 guarigioni. L’ultima vittima si chiamava Emma Natia Spolaor, aveva 73 anni ed era ricoverata in Terapia intensiva all’ospedale «San Luca» a Trecenta (la struttura specifica per i malati del Covid-19) dov’è spirata nel tardo pomeriggio di lunedì. L’anziana era ospite nella Casa di riposo «Sacra Famiglia» a Fratta Polesine dove, dall’inizio dell’epidemia, risultano contagiati e in isolamento sei ospiti oltre a tre operatrici sanitarie, in osservazione domiciliare.
Tre degli otto nuovi positivi ufficializzati ieri sono collegati alla struttura frattense (due operatrici di 42 e 51 anni e un ospite di 41), due sono dipendenti dell’usl (un’infermiera dell’ospedale di Rovigo e una Oss, operatrice socio-sanitaria dell’ospedale di Trecenta, entrambe 48enni), uno un paziente 73enne di Geriatria che, padovano originario di
Buoni pasto
Ai Comuni i fondi statali: al capoluogo 270 mila euro, ad Adria 108 mila, a Porto Viro 97 mila
Este, subito trasferito al «Covid Hospital» trecentese.
Tra i 136 contagiati, sono 35 i ricoverati, di cui 9 in Terapia intensiva e 18 in «area Covid» al «San Luca» dove, oggi, si attende approdino anche gli altri 8 pazienti, attualmente a Rovigo distribuiti tra la Pneumologia semi-intensiva (7) e le Malattie infettive (1). Tra questi 8 sono dipendenti Usl (6 a Rovigo e 2 a Trecenta).
Tenuta alta la guardia sulle Case di riposo, a maggior ragione dopo l’«escalation» a Fratta Polesine. Per questo Antonio Compostella, direttore generale (Dg) dell’usl 5 «Polesana», ha annunciato la costituzione di una task force di 9 tra medici e infermieri che, suddivisi in tre squadre, gireranno quotidianamente per gli ospizi, supportando i direttori nella gestione della situazione.
Ieri pomeriggio, inoltre, la prima riunione in videoconferenza tra Compostella e i medici di medicina generale per definire la sperimentazione della idrossiclorochina per i pazienti a domicilio, secondo quanto disposto dalla Regione. «Va usato con grande attenzione, non è un farmaco da automedicazione come il paracetamolo — osserva il Dg — I medici di famiglia segnalano i casi eventuali e ne discutono con infettivologo e pneumologo, per capire se l’uso possa essere appropriato». Al momento 565 le persone in isolamento domiciliare, 1.401 i tamponi effettuati di cui 40 in attesa di esito.
Nell’emergenza arrivano le risorse ai Comuni dei buonipasto per assicurare aiuti alimentari a persone povere. I finanziamenti maggiori a Rovigo (270.931,13 euro), Adria (108.314,40), Badia Polesine (63.254,32), Lendinara (72.307,08), Occhiobello (63.604, 07), Porto Tolle (71.204,38), Porto Viro (97.093,06). Aiuti, in proporzione, a tutti i sindaci che, ieri mattina, davanti al Tricolore issato a mezz’asta sui municipi, hanno onorato la memoria delle vittime dell’epidemia.
E le attestazioni di solidarietà verso l’impegno dei lavoratori della sanità cresce. «Adriatic Lng», la società del rigassificatore a Porto Levante, ha donato al «San Luca» di Trecenta un ecografo, oltre ad aver avviato una raccolta-fondi tra i dipendenti. La «Lareter» ha donato, invece, un videolaringoscopio. Il Club Soroptimist ha inviato 7.000 euro alla «Casa Sacra Famiglia» di Fratta.