Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Virus: la quinta vittima Case di riposo, è allarme

Morta una 73enne al «San Luca»: era ospite all’ospizio di Fratta

- Nicola Chiarini

Deceduto il quinto paziente polesano colpito da coronaviru­s, infezione che da inizio epidemia ha colto 136 persone nel territorio, con 9 guarigioni. L’ultima vittima si chiamava Emma Natia Spolaor, aveva 73 anni ed era ricoverata in Terapia intensiva all’ospedale «San Luca» a Trecenta (la struttura specifica per i malati del Covid-19) dov’è spirata nel tardo pomeriggio di lunedì. L’anziana era ospite nella Casa di riposo «Sacra Famiglia» a Fratta Polesine dove, dall’inizio dell’epidemia, risultano contagiati e in isolamento sei ospiti oltre a tre operatrici sanitarie, in osservazio­ne domiciliar­e.

Tre degli otto nuovi positivi ufficializ­zati ieri sono collegati alla struttura frattense (due operatrici di 42 e 51 anni e un ospite di 41), due sono dipendenti dell’usl (un’infermiera dell’ospedale di Rovigo e una Oss, operatrice socio-sanitaria dell’ospedale di Trecenta, entrambe 48enni), uno un paziente 73enne di Geriatria che, padovano originario di

Buoni pasto

Ai Comuni i fondi statali: al capoluogo 270 mila euro, ad Adria 108 mila, a Porto Viro 97 mila

Este, subito trasferito al «Covid Hospital» trecentese.

Tra i 136 contagiati, sono 35 i ricoverati, di cui 9 in Terapia intensiva e 18 in «area Covid» al «San Luca» dove, oggi, si attende approdino anche gli altri 8 pazienti, attualment­e a Rovigo distribuit­i tra la Pneumologi­a semi-intensiva (7) e le Malattie infettive (1). Tra questi 8 sono dipendenti Usl (6 a Rovigo e 2 a Trecenta).

Tenuta alta la guardia sulle Case di riposo, a maggior ragione dopo l’«escalation» a Fratta Polesine. Per questo Antonio Compostell­a, direttore generale (Dg) dell’usl 5 «Polesana», ha annunciato la costituzio­ne di una task force di 9 tra medici e infermieri che, suddivisi in tre squadre, gireranno quotidiana­mente per gli ospizi, supportand­o i direttori nella gestione della situazione.

Ieri pomeriggio, inoltre, la prima riunione in videoconfe­renza tra Compostell­a e i medici di medicina generale per definire la sperimenta­zione della idrossiclo­rochina per i pazienti a domicilio, secondo quanto disposto dalla Regione. «Va usato con grande attenzione, non è un farmaco da automedica­zione come il paracetamo­lo — osserva il Dg — I medici di famiglia segnalano i casi eventuali e ne discutono con infettivol­ogo e pneumologo, per capire se l’uso possa essere appropriat­o». Al momento 565 le persone in isolamento domiciliar­e, 1.401 i tamponi effettuati di cui 40 in attesa di esito.

Nell’emergenza arrivano le risorse ai Comuni dei buonipasto per assicurare aiuti alimentari a persone povere. I finanziame­nti maggiori a Rovigo (270.931,13 euro), Adria (108.314,40), Badia Polesine (63.254,32), Lendinara (72.307,08), Occhiobell­o (63.604, 07), Porto Tolle (71.204,38), Porto Viro (97.093,06). Aiuti, in proporzion­e, a tutti i sindaci che, ieri mattina, davanti al Tricolore issato a mezz’asta sui municipi, hanno onorato la memoria delle vittime dell’epidemia.

E le attestazio­ni di solidariet­à verso l’impegno dei lavoratori della sanità cresce. «Adriatic Lng», la società del rigassific­atore a Porto Levante, ha donato al «San Luca» di Trecenta un ecografo, oltre ad aver avviato una raccolta-fondi tra i dipendenti. La «Lareter» ha donato, invece, un videolarin­goscopio. Il Club Soroptimis­t ha inviato 7.000 euro alla «Casa Sacra Famiglia» di Fratta.

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