Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Adria, altri tre «furbetti delle mascherine» La Finanza: tre denunce
Dopo le 200 mascherine sequestrate la scorsa settimana, in Polesine nuova requisizione di dispositivi di protezione non tracciabili e quindi non sicuri. Multati per diverse migliaia di euro altri tre «furbetti delle mascherine»: un commerciante e due artigiani polesani, tutti nei pressi di Adria.
I finanzieri della Tenenza della Cottà etrusca hanno sequestrato 2.050 mascherine, di cui 2.030 di produzione cinese, prive sia di istruzioni comprensibili circa la loro destinazione d’uso che di informazioni minime necessarie a tutela del consumatore.
Al rivenditore, polesano della zona di Adria, pizzicato a vendere questi prodotti sarà applicata una pena pecuniaria da un minimo di 516 a un massimo di 25.823 euro.
Le Fiamme Gialle sono arrivate alla rivendita durante un controllo. All’interno trovate mascherine di produzione artigianale nonché di tipo «protettivo» d’importazione asiatica, prive di istruzioni e non tracciabili. Gli accertamenti successivi hanno condotto i militari da due ditte artigiane della zona, di cui una è risultato in regola in quanto in possesso delle prescritte autorizzazioni e l’altra invece no.
Presso quest’ultima trovati intenti al lavoro i due soci verso i quali si è proceduto a diffida a non proseguire l’attività in quanto attività soggetta alla serrata governativa anti-contagio. I due sono stati segnalati al prefetto di Rovigo Maddalena De Luca per ulteriori provvedimenti. I due artigiani poi multati, per un importo da un minimo di 400 ad un massimo di 3.000 euro.
Appena la scorsa settimana i finanzieri della Tenenza di Lendinara avevano sequestrato 200 mascherine, già arrivate nei negozi dell’alto Polesine, prive di ogni requisito di tracciabilità e affidabilità. A produrle degli altopolesani in un laboratorio non autorizzato.
Sul fronte controlli alle persone, poi, la giornata dell’altro ieri è stata contrassegnata da 28 multe, 14 dei carabinieri e altrettante delle Volanti. I casi più ricorrenti riguardano assembramenti su panchine di persone e residenti di altri Comuni pizzicati nel capoluogo senza motivo.
Intanto, a Rovigo partita la distribuzione «porta a porta» delle mascherine da parte dei volontari coordinati dal Comune. Tra lunedì e ieri consegnate tra le duemila e le tremila mascherine nelle frazioni, partendo dai quartieri S. Pio X e Tassina. Se qualche residente non l’avesse ricevuta può telefonare al 3393136833 (Associazione Bandiera Gialla) o scrivere un’email all’ufficio relazioni con il pubblico urp@comune.rovigo.it: un volontario provvederà a intervenire. Abbandonata la consegna delle mascherine in auto, stile drivein.