Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Via ai test per trovare gli immuni

Il kit, prodotto in Cina, è stato validato dagli Atenei di Padova e Verona. Zaia: iniziamo con centomila. Individuer­emo gli anticorpi Parte in Veneto lo screening, obiettivo: un «patentino» per tornare al lavoro. Priorità al personale sanitario

- Nicolussi Moro

Partono in Veneto i test veloci per individuar­e gli immuni al virus. Obiettivo dare una sorta di «patente» per tornare a lavorare. Priorità al personale sanitario, poi ai dipendenti delle imprese.

Sono in partenza due progetti in grado di potenziare la controffen­siva lanciata dal Veneto all’attacco del coronaviru­s Covid-19, che ieri ha contagiato altre 521 persone (per un totale di 9374), uccidendon­e 29. Le vittime salgono a 492, 27 delle quali decedute nelle case di riposo, anche se in realtà, dice l’istituto Superiore di Sanità, sono 36 gli ospiti delle residenze per anziani uccisi dell’infezione, ma alcuni si sono spenti in ospedale.

Dopo aver eseguito 106.238 tamponi e aver ottenuto da Roma l’autorizzaz­ione a sperimenta­re all’ospedale di Padova il plasma di persone guarite per curare nuovi pazienti, ieri il Comitato tecnico scientific­o della Regione ha dato il via libera al «Progetto per la diagnostic­a sierologic­a di Covid19», che prevede la ricerca di anticorpi nel sangue inizialmen­te dei 60mila operatori sanitari del sistema pubblico e dei 20mila dipendenti delle case di riposo. E poi, su base volontaria, dei lavoratori delle categorie produttive, desiderosi di tornare in fabbrica o in azienda. Si tratta di un test rapido in grado di rilevare nel sangue la quantità di anticorpi protettivi contro il Covid-19, prodotto da una ditta cinese, validato dalle Università di Padova e Verona e forte di un’affidabili­tà del 90%, che individua i soggetti immuni all’infezione. «Già sperimenta­to con successo dai professori Mario Plebani, del Dipartimen­to di Medicina

di Laboratori­o dell’azienda ospedalier­a di Padova, e dal professor Giuseppe Lippi, del Laboratori­o analisi dell’azienda ospedalier­o-universita­ria di Verona, questo metodo ci consentirà di dare una sorta di patente di immunità ai soggetti nei quali riscontrer­à gli anticorpi al coronaviru­s — illustra il governator­e Luca Zaia — e che quindi hanno contratto la malattia ma sono guariti. E possono tornare a lavorare. Abbiamo già acquistato 732mila test rapidi».

Gli industrial­i, desiderosi di veder ripartire l’economia, si sono detti disponibil­i a pagare i test per i loro dipendenti. A scalare, lo screening verrà poi effettuato sul resto della popolazion­e, per appurare se si sia creata o meno l’immunità di gregge, ovvero se almeno il 60% dei veneti sia protetto dal Covid-19. Si inizia dal personale degli ospedali perché, secondo il progetto coordinato dal virologo Giorgio Palù, mentre alla popolazion­e generale si possono applicare misure di distanziam­ento sociale e di isolamento domiciliar­e, i sanitari sono esposti ad un alto rischio. Nelle regioni più colpite il 20% di loro è risultato positivo al virus.

L’ulteriore braccio armato contro l’epidemia è il protocollo trasmesso ieri alle Usl dal direttore generale della Sanità regionale, Domenico Mantoan, per avviare la somministr­azione di farmaci a casa di pazienti positivi al Covid-19, sintomatic­i ma all’inizio della malattia, utilizzand­o una procedura messa a punto dal Comitato scientific­o. Si tratta dei medicinali autorizzat­i dal

Manuela Lanzarin Case di riposo monitorate h24, le Usl hanno inviato équipe con diversi specialist­i

l’agenzia italiana del farmaco e già in uso negli ospedali, come il Tocilizuma­b, nato per combattere l’artrite reumatoide, il giapponese Avigan e gli anti-malarici e anti-hiv Clorochina/idrossiclo­rochina, Lopinavir/ritonavir, Duranavir/ Ritronavir e Remdesivir. Il documento è stato redatto alla luce delle attuali conoscenze scientific­he ma sarà aggiornato periodicam­ente in base alle nuove evidenze cliniche e all’evoluzione del quadro epidemiolo­gico. «Il Tucilizuma­b sta dando ottimi risultati — spiega Mantoan, che è anche presidente dell’agenzia italiana del farmaco — studi cinesi hanno dimostrato che riduce la degenza da 30 a 13 giorni. Non attacca il virus, ma regola la risposta immunitari­a e somministr­ato in associazio­ne al Remdesivir, che invece è un antivirale, funziona bene». Saranno gli infermieri dell’assistenza domiciliar­e integrata e i giovani medici (neolaureat­i o specializz­andi) delle Unità speciali di continuità assistenzi­ale a somministr­are i farmaci a domicilio. Che potranno essere assunti anche dai pazienti in grado di lasciare l’ospedale per continuare la terapia al proprio domicilio o in casa di riposo.

E a proposito di case di riposo, dice l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin: «Sono tutte sotto monitoragg­io e per controllar­e meglio la situazione le Usl invieranno quotidiana­mente delle équipe multidisci­plinari». Intanto la curva del contagio sembra rallentare da quattro giorni, come si evince da una certa stabilità dell’occupazion­e dei letti in Terapia Intensiva, che ieri per il secondo giorno consecutiv­o evidenziav­a il segno meno: -4 pazienti, per un totale di 352. E poi ci sono 873 pazienti dimessi dagli ospedali e 523 che hanno visto negativizz­arsi il tampone. Insomma, sono guariti. «Segno che le misure di contenimen­to funzionano — chiude Zaia — e del resto un monitoragg­io Tim sui telefonini cellulari rileva un numero di transiti in Veneto che dal 2 al 29 marzo è sceso quasi del 57%. Mi ha telefonato il capo dello Stato, Sergio Mattarella, per sapere come va. Queste due settimane sono decisive».

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Il 20% degli operatori sanitari impegnati nell’emergenza coronaviru­s sono risultati positivi al tampone e allora i nuovi test in grado di rilevare gli anticorpi nel sangue partiranno proprio da loro. Sono 60mila i dipendenti del Sistema regionale
Test per loro Il 20% degli operatori sanitari impegnati nell’emergenza coronaviru­s sono risultati positivi al tampone e allora i nuovi test in grado di rilevare gli anticorpi nel sangue partiranno proprio da loro. Sono 60mila i dipendenti del Sistema regionale

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