Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Virus, il primo morto al Sant’antonio 100 nuovi contagiati, meno ricoveri
Sette vittime, lutti a Montagnana e alla casa di riposo di Galzignano. Sessanta tablet per i pazienti
Dopo il calo dei giorni scorsi, la scia dei lutti dovuti al Coronavirus non si ferma. Ieri negli ospedali padovani sono decedute 7 persone, quattro in Azienda Ospedaliera, due a Schiavonia e - fatto finora inedito - anche una al Sant’antonio. Si tratta del primo caso nel nosocomio di via Facciolati, con tutta probabilità un paziente a cui è stato riscontrato il contagio solo dopo il decesso.
I dati dei ricoveri sembrano comunque suggerire una quadro in generale miglioramento, confermando il trend iniziato nello scorso fine settimana. Va sottolineato come nel Covid-hospital di Monselice in 24 ore i degenti siano scesi di 9 unità passando a 139, di cui 24 in terapia intensiva, che non ha segnato nuovi accessi. Analoga la situazione in città dove il dato è rimasto praticamente invariato rispetto a mercoledì con 134 ricoverati di cui 29 in rianimazione. In provincia di Padova sono stati 100 i tamponi che hanno dato esito positivo con il cluster di Vo’ che ha segnato un nuovo caso: in totale dall’inizio dell’emergenza sono 2502 i contagiati. I negativizzati, asintomatici e non, hanno raggiunto le 208 unità.
I decessi hanno riguardato tutto il territorio dall’alta alla Bassa. Per la prima volta Montagnana piange un suo concittadino. Il paese della storica cinta muraria ha appreso in mattinata della scomparsa a Schiavonia di Pierangelo Belluzzo di 67 anni. L’uomo era una figura molto nota nella cittadina medievale e faceva parte della confraternita dell’ordine di Malta. Lascia i quattro figli Manfredo, Lodovico, Giorgio e Giorgia. «Siamo profondamente addolorati e commossi - racconta il sindaco Loredana Borghesan - lo ricordiamo come una persona attiva e altruista. Da quando era in pensione riusciva sempre ad essere presente alle manifestazioni cittadine come volontario e simpatizzante dell’associazione carabinieri in congedo dov’era impegnato con grande generosità. Avevo saputo che stava un po’ meglio e che la malattia sembrava aver avuto un decorso positivo: per questo sono, se possibile, ancor più preoccupata». Era invece ospite a Galzignano della casa di riposo Angela Voltolina, 86 anni, originaria di Gazzo Padovano. Vedova, era sposata con un agricoltore del paese e da qualche anno viveva nella residenza al Parco. Negli ultimi giorni le sue condizioni sono precipitate per i gravi problemi polmonari e il 25 marzo scorso era stato necessario il trasferimento a Schiavonia. Nella struttura ai piedi dei Colli 61 ospiti sono risultati positivi e attualmente 7 sono ricoverati in ospedale.
Ma l’emergenza Covid regala anche mille storie di sostegno e aiuto. Fra queste, va sottolineata quella porta a compimento dall’azione Cattolica di Padova che a marzo aveva lanciato una gara di solidarietà per l’acquisto di tablet da donare ai pazienti colpiti dal Coronavirus. «Ci aspettavamo di raccogliere alcune centinaia di euro ma la risposta è stata molto ampia e abbiamo raggiunto la cifra di 12 mila euro. Siamo riusciti ad acquistare una sessantina di dispositivi che verranno distribuiti negli ospedali Covid del Veneto», spiega il presidente diocesano Francesco Simoni. Il Rotary Club Padova invece ha promosso una raccolta di fondi per attrezzature portatili, per l’acquisto di device individuali destinati alle forze dell’ordine e ha fatto una donazione per l’analisi dei tamponi al dipartimento di medicina molecolare di Padova diretto dal professor Andrea Crisanti. Il Club Padova Nord è riuscito a racimolare i 42 mila euro necessari per l’acquisto di una componente del sistema Starlet 8 che è fondamentale per velocizzare i risultati dei prelievi.