Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Hotel, sospesa la tassa di soggiorno
Rinvio a data da destinarsi. Settore in ginocchio: chiusi 240 alberghi
Niente tassa di soggiorno per gli albergatori padovani. Il termine per versare l’imposta pagata dai turisti delle strutture alberghiere nel primo trimestre del 2020 scadeva il 15 aprile, ma Palazzo Moroni ha deciso di farlo slittare a data da destinarsi per venire incontro ad uno dei settori più colpiti dai risvolti economici del coronavirus. Nel primo trimestre del 2019, l’imposta di soggiorno aveva generato un versamento di circa 480 mila euro. La crisi iniziata ha colpito 240 alberghi per un totale di 27 mila posti letto, facendo scattare la richiesta di cassa integrazione (o di altri ammortizzatori sociali) per oltre 5 mila addetti. A inizio marzo Federalberghi Padova aveva stimato la perdita in un milione di euro al giorno, poi ha lasciato perdere i calcoli perché le entrate si sono semplicemente azzerate. La risposta del Comune quindi è una boccata d’ossigeno, e non era nemmeno così scontata: «È stato necessario un accurato approfondimento tecnico per poter dare esito positivo alla richiesta avanzata da Federalberghi - spiega Antonio Bressa, assessore al Commercio e alle attività produttive -. Si tratta di una misura eccezionale che adotteremo nei prossimi giorni e che è giustificata dalla drammatica situazione del settore, in evidente crisi di liquidità. Prima del 15 aprile comunicheremo quindi quali saranno i nuovi termini di versamento dell’imposta, che vogliamo in ogni caso portare più avanti possibile». «Il differimento - aggiunge Andrea Colasio, assessore alla Cultura - è una misura davvero doverosa da parte dell’ amministrazione per venire incontro alle tante aziende del settore che non sanno oggi neppure quando le persone riprenderanno a viaggiare per turismo ma anche per lavoro». Monica Soranzo, presidente padovana di Federalberghi Ascom-confcommercio, è soddisfatta: «Ringrazio l’assessore Bressa non solo perché è stato tempestivo nel rispondere alla nostra richiesta, ma anche perché ha capito le difficoltà nelle quali ci troviamo». (a.m.)