Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Spuntano gli ombrelloni «Così perderemo solo il 10%»
Le spiagge venete sono pronte per la semina. Ancora qualche ora e poi da Bibione a Sottomarina germoglieranno ordinati dalla sabbia gli ombrelloni dell’estate 2020. Molti di più di quelli che fino a qualche settimana fa si stimava di poter piazzare. Le linee di indirizzo per l’allestimento proposte dalla Conferenza delle Regioni e accolte dal governo prevedono infatti una superficie minima per posto spiaggia di 10 metri quadrati, un limite che non obbliga i Consorzi veneti a stravolgere le proprie abitudini. Ma c’è chi sta pensando comunque a una revisione profonda del modello turistico.
«Sono contento», è il commento a caldo di Alessandro Berton, presidente Unionmare Confturismo Veneto. «Ci hanno dato quello che da tempo chiedevamo, vale a dire poche, semplici e praticabili disposizioni – continua l’imprenditore balneare –. Vengono superate le linee guida del Comitato tecnico-scientifico e Inail contenenti misure restrittive senza motivo che avrebbero impedito la balneazione su gran parte della costa veneta».
Solitamente nei tratti di spiaggia più popolati di turisti, tra i quali alcuni di Jesolo, gli ombrelloni vengono posizionati a 2 metri e mezzo l’uno dall’altro e ad altrettanta distanza rispetto alla fila davanti e dietro. «Con queste indicazioni la spiaggia di Jesolo potrebbe essere riallestita sulla falsariga degli anni passati, contenendo la perdita di capasorpresa, cità ricettiva – spiega Berton -. Vale a dire che invece di perdere il 30 o il 40% di posti spiaggia ne perderemo circa il 10%». In termini assoluti significherebbe rinunciare a circa 2.500 dei 25 mila ombrelloni che ogni estate puntellano la spiaggia jesolana.
Situazione simile a Sottomarina dove, come sottolinea il presidente di Gebis Fabrizio Boscolo, «rispettare il limite dei 10 metri quadri non sarà assolutamente un problema dato che era su per giù la misura per i nostri stabilimenti più piccoli». «Trattandosi di una stagione particolare – aggiunge l’imprenditore turistico – c’è chi sta pensando di creare comunque degli spazi più ampi». Anche a Caorle ci si attrezza. Nei giorni scorsi si è testata una nuova disposizione degli ombrelloni secondo uno schema romboidale per ottimizzare gli spazi. «In ogni caso eravamo già orientati su misure maggiori rispetto ai 10 metri quadrati – spiega il presidente del Consorzio Arenili
Riccardo Rothmuller –. Ora si tratta solo di coniugare al meglio esigenze con possibilità».
Ben oltre al limite minimo si spingerà Bibione dove da oltre un mese si ragiona su distanze e superfici ragguardevoli. Qui si parte da piazzole di 16 metri quadri e si sale. Ce ne sono da 30 e poi 36 metri quadrati fino ad arrivare a posti spiaggia da 8 metri per 8, totale 64 metri quadrati. Misure che difficilmente altre spiagge d’italia potrebbero permettersi. «La proposta nazionale si basa sulle necessità di territori con spiagge più strette del Veneto come la Toscana e la Liguria – chiarisce il presidente di Bibione Spiaggia Gianfranco Prataviera –. Noi siamo pronti a partire, non vediamo l’ora, attendiamo solamente il recepimento da parte della Regione e il conseguente via libera per allestire il tutto ma anche dotarci di tutti gli strumenti necessari per assicurare a tutti, turisti e collaboratori, un’estate felice e sicura».
Le linee guida impongono ad esempio la presenza di barriere fisiche alle casse o, in alternativa, che l’addetto indossi la mascherina e la presenza di gel igienizzante. Serviranno poi dei termometri per rilevare la temperatura dato che l’accesso non sarà consentito se supera i 37,5 gradi. Nessuna insomma. Anche perché le linee guida ricalcano grosso modo le proposte avanzate settimane fa da Unionmare ad aziende sanitarie e Regione. Il protocollo firmato è quindi atteso per le prossime ore e non appena sarà approvato partiranno i lavori di allestimento delle spiagge. Interventi che riguarderanno quest’anno anche le spiagge libere. Le linee guida della Conferenza delle Regioni prevedono che «tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 metri». La soluzione potrebbe essere quella progettata dall’amministrazione di Bibione, dove il sindaco Pasqualino Codognotto sta pensando di sistemare dei picchetti segnaposto numerati ma senza attrezzature. A coloro che sceglieranno la libertà di questi tratti di mare ne sarà assegnato gratuitamente uno per l’intera giornata. In questo modo sarà più facile verificare il rispetto delle norme e risalire agli avventori in caso di necessità. Le linee guida prevedono infatti l’obbligo di «mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni».
Berton
Ci hanno dato quello che da tempo chiedevamo Conteniamo la perdita di capacità ricettiva
Prataviera
A Bibione siamo pronti a partire abbiamo spiagge più ampie di altre regioni italiane