Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Padre e figlio accusati di stupro da una ragazza L’alibi regge, il Pm chiede l’archiviazi­one

- Antonio Andreotti

Non c’è nessuna prova che abbiano commesso lo stupro per il quale sono stati indagati e incarcerat­i per tre mesi. Il Pm Maria Rita Pantani della Procura di Reggio Emilia ha chiesto l’archiviazi­one per i due rom di Badia Alessandro Ahmetovic, 37 anni e il figlio Rocky, 18, accusati di violenza sessuale da una 21enne sinti di Campovolo (Reggio Emilia).

I fatti risalgono a fine marzo 2017. La ragazza aveva raccontato di essere stata sequestrat­a con un furgone tra il 30 e il 31 marzo di tre anni

fa a Campovolo dov’era accampata temporanea­mente con la sua famiglia di origine sinti di solito gravitante nel Milanese. La giovane riferì di essere stata violentata dai due Ahmetovic, per motivi legati a dissidi tra la sua famiglia e quella dei rom e poi rapinata di una collana. I due Ahmetovic erano rimasti in carcere fino al 12 luglio 2017.

La richiesta di archiviazi­one deriva dal fatto che, non solo le indagini sono finite nel nulla, ma anche perché i due rom hanno un alibi di ferro: tre testimoni hanno dichiarato di aver visto uno di loro in un bar di Badia per tutta la sera della presunta violenza sessuale.

«Ci sono anche immagini delle telecamere che dimostrano l’innocenza dei miei due assistiti — spiega l’avvocato difensore Andrea Cirillo — Sto valutando di chiedere il risarcimen­to per ingiusta detenzione allo Stato e rivalerci contro la ragazza».

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