Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Salta Biennale Architettura Colpo per Venezia, è scontro
Salta al 2021 la Biennale Architettura di Venezia, causa coronavirus. E la cancellazione dell’evento 2020 scatena lo scontro politico. «Duro colpo per Venezia»
La Biennale Architettura non si farà, spostata al 2021 causa Covid-19, rischiando di decretare il de profundis per Venezia. Alle prime avvisaglie dell’epidemia nel marzo scorso la mostra era stata spostata a fine agosto, ma ieri la Fondazione lagunare ha annunciato lo slittamento al prossimo anno. La 17° edizione, curata da Hashim Sarkis e intitolata How we will live together? aprirà i battenti il 22 maggio del 2021 e chiuderà il 21 novembre. A cascata, l’esposizione d’arte curata da Cecilia Alemani è stata posticipata al 2022, allungando di un mese il periodo classico di apertura, e andrà dal 23 aprile al 27 novembre. Confermati, almeno per ora, la Mostra del Cinema dal 2 al 12 settembre e i festival di Teatro (14-24 settembre), Musica (25 settembre-4 ottobre) e Danza (13-25 ottobre). «Abbiamo combattuto come leoni fino a qualche giorni fa – dichiara il presidente Roberto Cicutto-, la realtà poi vince sull’ottimismo della volontà. Sono sorte difficoltà insormontabili per la realizzazione delle installazioni da parte dei curatori e per il trasporto dei manufatti, oltre all’incertezza per i Paesi partecipanti di riuscire a essere a Venezia. Tutte ragioni che ci hanno spinti a questa decisione difficile». «Spero che la nuova data di apertura consenta loro di riprendere fiato per completare il lavoro con il tempo e il vigore che merita», gli fa eco il curatore Sarkis.
Cicutto si dice «conscio dei nostri doveri verso la città» e assicura che una serie di attività manterranno vivi i luoghi deputati, «a cominciare dall’installazione di un’arena ai Giardini durante la Mostra del Cinema. Stiamo organizzando visite che ripercorrono la storia della Biennale – prosegue il presidente - e in autunnifestazioni no ci saranno eventi curati da Sarkis per approfondire il confronto tra architettura e pandemia. A fine agosto verrà inaugurata una mostra curata da tutti i direttori dei vari settori della Biennale, un lavoro collettivo composto da materiali dell’archivio Storico che rispecchiano un momento topico nella storia della Fondazione. Qualsiasi cosa avremmo fatto quest’anno non sarebbe stata all’altezza – conclude Cicutto -; se non si fa Architettura non salta il mondo intero, ma solo un pezzetto, faremo una proposta diversificata». Di parere diverso i tanti operatori dell’indotto che gravitano intorno alle madella Biennale. L’ipotesi di uno slittamento aveva iniziato a circolare già nei giorni scorsi, ma la città sperava che si potesse salvare almeno una parte dell’esposizione. Con la riapertura delle frontiere, a partire dal 3 giugno, l’augurio era che almeno i visitatori europei approfittassero dell’opportunità di godere di una città culturalmente viva e a misura d’uomo. In concomitanza con l’inaugurazione di Architettura, infatti, avrebbero aperto anche le nuove mostre di Palazzo Grassi e Punta della Dogana, con un effetto domino che da benefico rischia di tramutarsi in nefasto. La decisione, condivisa con il Ministero dei Beni culturali, preoccupa anche il sottosegretario Pd alla Presidenza del Consiglio Andrea Martella. «Nelle prossime ore parlerò con il presidente e con il ministro alla Cultura Dario Franceschini per vedere cosa è possibile organizzare per dare a Venezia una prospettiva di ripresa non solo culturale ma anche economica e sociale».
«Venezia non può permettersi di perdere un’intera stagione espositiva» - attacca il sottosegretario all’economia e candidato sindaco lagunare del Pd, Pierpaolo Baretta - . Mi auguro che ci sia un programma che tenga conto di tutto ciò, valorizzando altre situazioni che oltrepassano novembre perché Venezia non si fermi d’inverno». «Venezia sta affrontando eventi che la mettono a dura prova – commenta l’assessore regionale alla Cultura, Cristiano Corazzari -, la Regione farà ogni sforzo per sostenere le attività che possono segnare una ripartenza. Nei momenti difficili le istituzioni culturali diventano un punto di riferimento simbolico». Si astiene da ogni commento il sindaco Luigi Brugnaro, che siede anche nel cda della Biennale, annunciando novità per i prossimi giorni.