Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

San Marco, prima messa Solo trenta persone e la pace «con gli occhi»

- Giorgia Pradolin

I primi fedeli sono entrati in punta di piedi. Ha riaperto ieri mattina la Basilica di San Marco, il cuore spirituale di Venezia, ma qualcosa era diverso. L’odore d’incenso non c’è più, sovrastato da quello dei disinfetta­nti con cui sono stati sanificati i mosaici poco prima di lasciar entrare i fedeli. E’ stata una riapertura in sordina, in una piazza San Marco avvolta nel silenzio, senza turisti tra i caffè storici ancora chiusi e il campanile blindato. La messa è stata celebrata nella sola navata destra e con il limite di capienza a 30 persone nella cappella della Madonna Nicopeia, icona bizantina oggetto di devozione e che simboleggi­a la vittoria. Proprio alla Madonna si sono rivolte le preghiere, mentre il rosario recitato in serata ne chiedeva l’intercessi­one per liberare la città dal coronaviru­s. Per entrare in basilica c’è obbligo di mascherina e di disinfetta­rsi le mani all’ingresso e all’uscita, oltre ad indossare i guanti. «Scambiamoc­i un segno di pace, ma con lo sguardo», ha detto il parroco e i fedeli, a distanza di un metro e mezzo, hanno sorriso tra loro, qualcuno facendo «ciao ciao» con la mano.

Un primo momento di raccoglime­nto che Venezia attendeva con ansia e che nei festivi si svolgerà nella navata centrale: numero massimo 130 persone in basilica.

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La Basilica di San Marco La prima messa, ieri

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