Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Confini «riaperti» tra Polesine ed Emilia Romagna, possibile visitare i congiunti a Ferrara
Confini aperti ufficialmente da ieri a Occhiobello con la vicina Ferrara, dopo due mesi di chiusura. Si può passare dalla provincia di Rovigo all’emilia Romagna, e viceversa, per andare a trovare i parenti, rimane obbligatoria l’autocertificazione per passare il Po indicando che si fa visita ai congiunti (senza più l’assoluta urgenza), almeno fino al 3 giugno. Sempre a Occhiobello il sindaco Sondra Coizzi ha fatto riaprire i parchi.
Intanto sempre bassi i dati dell’emergenza sanitaria diramati ieri dall’azienda sanitaria Usl 5 «Polesana»: solo un paziente inizialmente dimesso è ritornato al «Covid Hospital» e i ricoverati salgono da 6 a 7 in Polesine; un nuovo contagio porta a 446 i casi accertati tra residenti da inizio epidemia.
Il positivo è un rodigino di 73 anni e l’infezione da coronavirus è stata riscontrata attraverso un tampone praticato in vista di un intervento in cardiologia. L’uomo, asintomatico, è ora in isolamento domiciliare. Il ricovero a Trecenta, dove rimane vuota la
Terapia intensiva, invece, è stato suggerito dal peggioramento delle condizioni di un paziente che, nei giorni scorsi, era stato dimesso. A titolo precauzionale la persona è stata riportata in corsia. Le guarigioni accertate 278, di cui otto riscontrate ieri. Scese sotto soglia 200 le persone in osservazione domiciliare, ora 176. Serrata l’attività di screening con 22.201 tamponi effettuati su 14.604 cittadini.
«Il futuro è nelle nostre mani — sostiene Antonio Compostella, direttore generale dell’usl 5 — Sono convinto che se ognuno farà la propria parte, riusciremo a vincere questa partita».
Intanto, giornate di sabato e domenica scorsi tranquille sul fronte dei controlli delle Forze dell’ordine anti-contagio. Unica eccezione, l’altro ieri da parte delle Volanti, una sanzione a un nigeriano. Lo straniero era sprovvisto di mascherina così come gli altri sei connazionali in sua compagnia. Alla vista della Volante i sette sono scappati riuscendo a dileguarsi ad eccezione del sanzionato. Sempre sul fronte controlli, poi, interviene il presidente regionale dell’associazione professionale della polizia locale d’italia (Anvu) Albino Corradin a difesa dei vigili urbani rodigini insultati sui social media per le multe. Corradin chiede al Comune di Rovigo «di perseguire con fermezza gli autori delle azioni delittuose e la costituzione di parte civile dell’amministrazione comunale nella eventuale azione penale che dovesse emergere».
Intanto i sindaci dei Comuni balneari più visitati in Italia, tra questi Rosolina, chiedono lo status di «città balneare» per salvare i bilanci legati al turismo. Per loro la stima dei mancati introiti, è tra i 4 e i 10 milioni di euro.