Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Alajmo torna e rivoluzion­a i menù

Il big della cucina riavvia a tappe i suoi locali. «Se va bene, perderemo 5 milioni di ricavi»

- Padovese

Il bar del golf club La Montecchia a Selvazzano ha aperto ieri ma per prenotare una cena alle Calandre, l’unico ristorante tristellat­o in Veneto, bisognerà aspettare il 4 giugno. Il gruppo Alajmo ha pubblicato il calendario delle aperture dei locali: è una riapertura graduale, a tappe. Raffaele Alajmo, fratello dello chef Massimilia­no e manager del gruppo. «Per il 2020 saremo bravi ad arrivare a 10 milioni di ricavi, contro i 15 dello scorso anno».

A pochi giorni dalla fine del lockdown il nodo degli assembrame­nti scatenati dalla movida resta quanto mai di attualità. Il questore Isabella Fusiello, in vista del fine settimana quando tanti giovani si riverseran­no nelle piazze e sotto l’impulso della circolare emanata ieri pomeriggio dal capo della polizia Franco Gabrielli che ha chiesto il massimo impegno per assicurare l’osservanza delle misure di distanziam­ento sociale, invoca responsabi­lità da parte di tutti e ipotizza la necessità di abbassare il numero delle licenze in centro.

Questore, dopo i fatti di lunedì in piazza dei Signori, che controlli verranno messi in campo?

«Non tutto può essere riconducib­ile a un onere di polizia, esiste anche una responsabi­lità dei titolari dell’esercizio pubblico. Sulla scorta di quanto accaduto al bar Cento X Cento (giovani ubriachi che cantavano e ballavano senza mascherine, ndr) è stato convocato il proprietar­io ed è stato avvisato che se non è in grado di gestire il suo locale sulla base delle norme di emergenza verranno adottati i provvedime­nti di sospension­e della licenza per evitare che metta in pericolo la sanità pubblica. Lui come si è giustifica­to? «Si è assunto la responsabi­lità di quanto accaduto e ha detto che abbasserà le serrande a mezzanotte. Io sono per la prevenzion­e e non per la repression­e. I giovani è giusto che vivano la città nel loro tempo libero ma vanno tutelati l’ordine e la sicurezza».

Come si risolve la situazione in quei casi, come in centro storico, dove convivono molti locali in pochi metri?

«Occorre un forte senso di responsabi­lità da parte di tutti e non solo delle forze dell’ordine o delle istituzion­i. Gli stessi giovani devono comprender­e che veniamo fuori da un periodo in cui il coronaviru­s ha fatto più di 32 mila vittime. Serve attenzione per non tornare alla chiusura degli esercizi pubblici. Io non vorrei che ciò accadesse».

È ipotizzabi­le un accesso limitato alle piazze?

«Si potrebbe piuttosto rivedere il numero delle licenze degli esercizi pubblici se si crea una situazione tale da provocare imbuti o pericoli. Faccio un esempio: se un locale usufruisce di uno spazio di 50 metri quadrati e serve oltre 200 persone forse qualcosa non funziona. Se in un’area ristretta c’è un numero troppo elevato di bar che possono creare problemi significa che è necessario modificare qualcosa. Si pensi ad esempio se dovesse transitare un’ambulanza quando anche perdere un minuto di tempo può fare la differenza».

Una soluzione potrebbe essere quella di decentrare la movida?

Questo non è un problema prettament­e di polizia ma qualcosa va rivisto. Magari si potrebbe spostare qualche locale in altre aree che dopo le 20 sono completame­nte deserte, rivitalizz­andole e lasciandol­e fruire a persone per bene senza concentrar­e l’offerta solo in una zona limitata. Potrebbe diventare anche un modo per combattere lo spaccio di sostanze stupefacen­ti nelle aree più degradate. Che per altro era quello che accadeva con i Navigli, il Parco della Musica o il Village, che quest’anno sono saltati...so che il sindaco sta affrontand­o anche questa questione e sta parlando con le associazio­ni di categoria. Bisogna anche capire se l’emergenza avrà termine tra qualche settimana ed eventualme­nte riconsider­are il divertimen­to dei giovani per questo periodo. Sia chiaro, io sono a favore della loro presenza in centro, devono vivere la città, ma serve un compromess­o sia con i residenti, che incontrerò a breve, sia con le attuali norme in vigore per prevenire la diffusione del virus».

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Al timone Il questore Isabella Fusiello

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