Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Centro congressi chance per Abano

- Francesco Bonsembian­te

In Italia turismo e cultura rappresent­ano quasi il 20% del Pil ma ad Abano Terme certamente molto di più. La cultura non è un accessorio del nostro quotidiano e credo che da lì, soprattutt­o nei territori turistici, bisogna cercare di ripartire. Nei giorni scorsi pare si sia stretto un accordo per la vendita del Centro Congressi di Abano Terme, ma forse c’è ancora una possibilit­à di intervenir­e.

Alcuni anni fa alcuni albergator­i illuminati realizzano ad Abano Terme un Centro Congressi dove, per alcuni anni, vengono fatti congressi scientific­i internazio­nali di grande livello. Un bel giorno Federfarma esclude la possibilit­à di organizzar­e congressi nelle zone termali e alla struttura restano solo i costi di gestione. I proprietar­i, consci di possedere un bene che potrebbe essere strategico per la città di Abano (6 sale, 700 posti, 2 teatri), offrono al Comune di acquistarl­o ad un prezzo molto interessan­te: un milione e 250 mila euro. Hanno in mano anche un’offerta, per la stessa cifra, di una onlus nigeriana di ottima fama, la Watchman Catholic Charismati­c Renewal Movement che si occupa, come la Caritas, dei propri concittadi­ni. Ad una interrogaz­ione della consiglier­a di opposizion­e Monica Lazzaretto della lista 35031, nel consiglio comunale del 23 dicembre scorso («Qual è la posizione del Comune?»), il sindaco Federico Barbierato risponde: «Non è nel programma di questa amministra­zione acquisire quello spazio privato». E aggiunge: «Credere che il Comune possa sorbirsi questa operazione mi sembra abbastanza fuori luogo».

Era dicembre, dimentichi­amo. Ora è un’altra epoca. Oggi è fuori dubbio che il Centro Congressi potrebbe essere un asset strategico per lo sviluppo e il rilancio del turismo termale. Sarebbe un grave errore che quella struttura diventasse di proprietà di un’organizzaz­ione che, pur meritoria e degna della massima stima, non eserciterà certo un’attività funzionale alle politiche turistiche che, con tanta fatica, gli albergator­i cercano di implementa­re in tutto il territorio. So per certo che alcuni imprendito­ri del settore stanno muovendosi e stanno confeziona­ndo un’offerta che sarà pronta nei prossimi giorni. Mi auguro che l’amministra­zione comunale apra oggi stesso un dialogo con loro ma anche con commercian­ti, associazio­ni culturali e tutti i portatori di interesse per facilitare il dialogo con i proprietar­i dell’immobile perché le conseguenz­e che ci saranno, sia nella realtà che nell’immagine di Abano (e dell’intera zona termale), con il cambio di proprietà del Centro Congressi, possono essere sia un problema che un’opportunit­à per l’intera città. Potrebbe essere il momento perfetto per pensare ad un grande progetto di rilancio del centro della città termale che includa il Kursaal (di proprietà della Provincia e chiuso da anni) e il Centro Congressi. Sarebbe auspicabil­e che venisse riaperto subito il dialogo con l’orchestra da Camera di Padova e del Veneto, con il suo vicepresid­ente Paolo Giaretta, e capire se fosse ancora valida la disponibil­ità di gestire questo luogo che aveva manifestat­o a gennaio. La cifra richiesta per l’acquisto è abbordabil­e e, avendo anche l’interesse di imprendito­ri locali del turismo, non sarebbe certo una impresa impossibil­e costruire un progetto coinvolgen­do Regione, Provincia, Camera di Commercio, Fondazioni bancarie, associazio­ni di albergator­i, istituzion­i culturali, per condivider­e una visione strategica per Abano e per evitare di snaturare la vocazione turistica della città mettendo al centro la cultura con concerti, mostre, incontri, proiezioni, creando occasioni di confronto sia per gli abitanti del territorio (vasto) che per i turisti. Oggi gli amministra­tori di Abano hanno una grande opportunit­à: dimostrare di avere visione, di saper dialogare con l’opposizion­e, di saper fare rete con le forze imprendito­riali e culturali (che ci sono) con l’obiettivo di creare benessere economico, sociale e psicologic­o, tracciando un segno forte per il futuro della città.

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