Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Movida, stop agli eccessi Polizia, vigilantes nei locali e drink solo a chi è seduto

Bar senza plateatico, eventi nei parchi ma a partire dal 15 giugno

- Alessandro Macciò Roberta Polese

Polizia, carabinier­i e guardia di Finanza (ma anche Protezione civile e Croce rossa) nelle piazze già da ieri sera, steward all’esterno dei locali dalla prossima settimana e bar senza plateatico «delocalizz­ati» nei parchi da metà giugno. Tutto questo mentre il numero dei locali multati sale a due, e i baristi potranno servire solo i clienti seduti ai tavoli.

Dopo gli eccessi delle prime ore post-lockdown, la movida cambia pelle per convivere con il coronaviru­s: ieri il prefetto Renato Francesche­lli ha incontrato il sindaco Sergio Giordani, l’assessore al Commercio Antonio Bressa, le forze dell’ordine e gli esercenti per fare il punto della situazione e concordare le prossime mosse. Francesche­lli ritiene che «episodi come quelli di lunedì sera (gli assembrame­nti in piazza dei Signori, ndr) non debbano vanificare i sacrifici di tutta la comunità». E così il prefetto rivolge un appello ai giovani «affinché continuino a rispettare le regole, perché il pericolo del contagio non può certo dirsi scongiurat­o».

L’incontro in prefettura ha posto le basi per altre novità: «Lunedì prossimo - annuncia Filippo Segato, presidente dell’associazio­ne pubblici esercizi (Appe) - avremo una riunione degli esercenti di piazza dei Signori per lanciare due iniziative: una è l’introduzio­ne del servizio di addetti alla sorveglian­za, quattro o cinque profession­isti che mercoledì, venerdì e sabato sera potranno garantire sicurezza al di fuori dei locali, l’altra consiste nel favorire il servizio solo per la clientela seduta ai tavoli. Del resto il Comune ha consentito l’allargamen­to dei plateatici e dobbiamo trovare il modo di incentivar­e questo tipo di servizio». Ma c’è anche una terza opzione: «Tra le iniziative del Comune - prosegue Segato c’è anche quella di delocalizz­are nelle aree verdi il servizio di quei locali che non hanno la possibilit­à di allestire o ampliare il plateatico, come tanti bar del Ghetto. Cercheremo di incentivar­e il loro posizionam­ento in zone periferich­e, a partire dai Giardini dell’arena e altri parchi pubblici. Queste novità dovrebbero consentire di vivere un’estate positiva e una buona movida, nel rispetto dei residenti e delle buone prassi sanitarie».

L’obiettivo dell’appe, condiviso con Palazzo Moroni, sarebbe quello di favorire tante piccole iniziative diffuse sul territorio: «Ci stiamo lavorando, ma non è ancora il momento di questo tipo di manifestaz­ioni ed eventi - afferma Bressa -. Almeno fino al 15 giugno le norme non le consentono, ed in ogni caso dobbiamo procedere gradualmen­te e con la necessaria prudenza. Intanto abbiamo escluso provvedime­nti restrittiv­i di carattere generico per i locali, perché non è giusto che per le esagerazio­ni di qualcuno siano tutti a pagarne le conseguenz­e».

A proposito, dopo il bar Cento X Cento di piazza dei Signori, ieri è emerso che i vigili hanno multato anche il chiosco Tadi di riviera Mussato, dove alcuni clienti hanno dato vita a un altro assembrame­nto. E il problema non riguarda solo la movida, come dimostra quanto avvenuto in una rosticceri­a etnica di via Tommaseo. La squadra amministra­tiva della questura e la polizia locale avevano fatto il primo blitz nel locale dieci giorni fa, rilevando che nessun parametro di sicurezza per il contenimen­to del coronaviru­s veniva rispettato. Clienti seduti vicini, senza mascherine e senza guanti, personale al lavoro senza protezioni, e cucina e impianto elettrico non a norma. Erano scattate multe e sanzioni, e i patti erano stati chiari: o si rispettano le norme o si chiude.

L’altro ieri gli agenti della questura e polizia locale sono tornati nella stessa rosticceri­a per un controllo e a quanto pare nulla era cambiato: tre persone sedute ai tavoli senza distanziam­ento e senza mascherina, e locale nelle stesse condizioni di 10 giorni fa. Ora il questore ha disposto la chiusura del locale per trenta giorni e la prima multa, da 400 euro, è stata raddoppiat­a.

L’appello del prefetto Chiedo ai ragazzi di rispettare le regole Il pericolo di contagio non è scongiurat­o

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Passo indietro Gli eccessi di lunedì scorso in centro, nel primo giorno di apertura di bar e ristoranti dopo l’emergenza. Le scene dei video girati dai ragazzi hanno fatto il giro della rete e destato allarme.

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