Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ora le truffe si fanno col virus Denunce a finti «sanificatori»
Anziani vittime di malviventi: in casa con la scusa di disinfettare, razziano denaro e gioielli. Epidemia: stop nuovi contagi, quattro giorni senza multe
Durante il «lockdown», da metà marzo ROVIGO a tutto aprile, le denunce per truffa ad anziani in Polesine si erano dimezzate rispetto all’inizio dell’anno. Dalla ventina di querele arrivate tra l’1 gennaio a metà marzo si era scesi a una decina nel mese e mezzo seguente. A maggio, a «lockdown» finito, come tutte le altre attività, ripartiti anche i raggiri ai pensionati, «adeguandosi» all’attualità: non più presunte verifiche dell’andamento delle utenze o di risparmi custoditi in casa, ma finti tecnici per le sanificazioni dal coronaviurus.
Nei due casi più gravi di denunce del genere, i truffatori sono entrati in casa col pretesto di disinfettare le abitazioni e hanno razziato denaro e gioielli delle vittime.
E le denunce per truffa avvenute durante il «lockdown»? Tutte verificate online attraverso la classica offerta di prodotti a condizioni vantaggiose, ma che poi — dopo il pagamento — non vengono inviati all’acquirente.
Intanto, secondo gli ultimi dati delle Forze dell’ordine, sale a 4 giorni consecutivi la striscia — inaugurata martedì scorso - di zero multati in Polesine per aver infranto le regole di contenimento del Covid-19.
Riguardo poi la ripresa dell’attività del Tribunale a Rovigo, l’altro ieri in consiglio comunale il sindaco Edoardo Gaffeo ha risposto a una sollecitazione del consigliere leghista Valentina Noce. «Sono d’accordo nel rendere disponibili la Gran guardia e la Pescheria Nuova per lo svolgimento di quelle udienze che richiedono spazi più ampi».
Intanto, anche ieri, nessun caso di positività al coronavirus in Polesine, anche se il direttore generale dell’usl 5 «Polesana», Antonio Compostella, avvisa: «Necessario rimanere sempre responsabili». In totale 448 i residenti in Polesine positivi al coronavirus da inizio epidemia. Anche le guarigioni sono ferme a quota zero così come i ricoverati della Terapia intensiva dell’area «Covid» all’ospedale di Trecenta. Sono 7 i ricoveri da coronavirus: 6 al «San Luca» e uno a Rovigo. Ben 170 le persone poste in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva.
Ha ripreso con intensità l’attività del Cup (Centro unico prenotazioni) dell’azienda sanitaria polesana, con 5.400 telefonate ricevute. «Però registrato un guasto tecnico — spiega Compostella — e gli operatori richiameranno presto tutti gli utenti che hanno lasciato un contatto telefonico in segreteria».
Intanto sostegno per l’emergenza sanitaria dalla Fondazione Cariparo che ha stanziato 65mila euro a favore dei cittadini di Adria, come annunciato dal sindaco Omar Barbierato.
E la Provincia ha deciso di sostenere il «turismo di prossimità»: un progetto che collega percorsi ciclabili e vie d’acqua, per favorire un rilancio del territorio con un’azione pubblicoprivata in linea con norme e regole imposte dall’emergenza sanitaria.