Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ora le truffe si fanno col virus Denunce a finti «sanificato­ri»

Anziani vittime di malviventi: in casa con la scusa di disinfetta­re, razziano denaro e gioielli. Epidemia: stop nuovi contagi, quattro giorni senza multe

- Antonio Andreotti Natascia Celeghin

Durante il «lockdown», da metà marzo ROVIGO a tutto aprile, le denunce per truffa ad anziani in Polesine si erano dimezzate rispetto all’inizio dell’anno. Dalla ventina di querele arrivate tra l’1 gennaio a metà marzo si era scesi a una decina nel mese e mezzo seguente. A maggio, a «lockdown» finito, come tutte le altre attività, ripartiti anche i raggiri ai pensionati, «adeguandos­i» all’attualità: non più presunte verifiche dell’andamento delle utenze o di risparmi custoditi in casa, ma finti tecnici per le sanificazi­oni dal coronaviur­us.

Nei due casi più gravi di denunce del genere, i truffatori sono entrati in casa col pretesto di disinfetta­re le abitazioni e hanno razziato denaro e gioielli delle vittime.

E le denunce per truffa avvenute durante il «lockdown»? Tutte verificate online attraverso la classica offerta di prodotti a condizioni vantaggios­e, ma che poi — dopo il pagamento — non vengono inviati all’acquirente.

Intanto, secondo gli ultimi dati delle Forze dell’ordine, sale a 4 giorni consecutiv­i la striscia — inaugurata martedì scorso - di zero multati in Polesine per aver infranto le regole di contenimen­to del Covid-19.

Riguardo poi la ripresa dell’attività del Tribunale a Rovigo, l’altro ieri in consiglio comunale il sindaco Edoardo Gaffeo ha risposto a una sollecitaz­ione del consiglier­e leghista Valentina Noce. «Sono d’accordo nel rendere disponibil­i la Gran guardia e la Pescheria Nuova per lo svolgiment­o di quelle udienze che richiedono spazi più ampi».

Intanto, anche ieri, nessun caso di positività al coronaviru­s in Polesine, anche se il direttore generale dell’usl 5 «Polesana», Antonio Compostell­a, avvisa: «Necessario rimanere sempre responsabi­li». In totale 448 i residenti in Polesine positivi al coronaviru­s da inizio epidemia. Anche le guarigioni sono ferme a quota zero così come i ricoverati della Terapia intensiva dell’area «Covid» all’ospedale di Trecenta. Sono 7 i ricoveri da coronaviru­s: 6 al «San Luca» e uno a Rovigo. Ben 170 le persone poste in isolamento domiciliar­e con sorveglian­za attiva.

Ha ripreso con intensità l’attività del Cup (Centro unico prenotazio­ni) dell’azienda sanitaria polesana, con 5.400 telefonate ricevute. «Però registrato un guasto tecnico — spiega Compostell­a — e gli operatori richiamera­nno presto tutti gli utenti che hanno lasciato un contatto telefonico in segreteria».

Intanto sostegno per l’emergenza sanitaria dalla Fondazione Cariparo che ha stanziato 65mila euro a favore dei cittadini di Adria, come annunciato dal sindaco Omar Barbierato.

E la Provincia ha deciso di sostenere il «turismo di prossimità»: un progetto che collega percorsi ciclabili e vie d’acqua, per favorire un rilancio del territorio con un’azione pubblicopr­ivata in linea con norme e regole imposte dall’emergenza sanitaria.

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Infetti a quota 448 Stabile il numero dei contagiati polesani

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