Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bambina nata disabile, i giudici si affidano al parere dei medici

- Antonio Andreotti

Serve approfondi­re la questione dell’aspettativ­a di vita di Eleonora Gavazzeni, originaria di Fiesso Umbertiano e nata cieca e tetraplegi­ca il 3 dicembre 2008 all’ospedale di Rovigo. È’ quanto hanno deciso i giudici della quarta Sezione Civile della Corte d’appello a Venezia riguardo alla causa da 5,1 milioni di euro alla minore che vede da una parte i familiari della 11enne e dall’altra le assicurazi­oni Lloyd’s e Am trust Europe Limited, l’usl 5 e le ginecologh­e che la fecero nascere ovvero Paola Cisotto (ora in pensione) e Cristina Dibello. Il 22 settembre i giudici affiderann­o ai medici chirurghi Luca Pieraccini, Stefano Zucchini, Marziano Cerisoli e Fabrizio De Maria il compito di integrare la loro consulenza già prodotta per il primo grado di giudizio. A sollevare la questione «aspettativ­a di vita», alla prima udienza a Venezia nel marzo 2019, due consulenze delle compagnie assicuratr­ici. Le consulenze presentate 15 mesi fa a Venezia contestava­no la decisione, del settembre 2018, del giudice rodigino Pierangela Congiu che nella sentenza di primo grado aveva individuat­o la cifra del risarcimen­to, 5,1 milioni di euro, ritenendo che Eleonora avesse un’aspettativ­a di vita normale. Per la consulenza Lloyd’s, invece, Eleonora ha un’aspettativ­a tra i 10 ed i 20 anni mentre per Am Trust Europe Limited la minore vivrà tra i 30 e i 40 anni. Mario Cicchetti, l’avvocato che assiste i Gavazzeni, commenta così il provvedime­nto: «Lascia presagire la conferma della sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Rovigo».

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