Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cittadella, il rammarico di Perticone «Senza pubblico non è vero calcio»
Il difensore è in pole per un posto da titolare domani contro il Livorno alla ripresa del campionato di B
Si riparte dalla partita – trappola. Sul campo dell’ultima della classe domani pomeriggio alle 18 il Cittadella affronterà il Livorno con la consapevolezza di aver molto da perdere e molto meno da guadagnare. Una sorta di esame di maturità per i granata di Roberto Venturato (fotino a destra), che, prima del lockdown, avevano perso lo scontro diretto col Pordenone rinviando l’appuntamento con l’assalto alle prime posizioni. Adesso ripartono da tante certezze e dalla voglia di trovare sul campo l’assetto giusto per tornare a marciare verso la promozione.
L’ipotesi su cui sta lavorando Venturato è il consueto 43-1-2 con Paleari fra i pali, Ghiringhelli, Perticone, Adorni e Benedetti in difesa, Vita, Iori e Proia a centrocampo, D’urso dietro le due punte Diaw e Stanco. Sarà assente Branca per squalifica, al suo posto Vita è in vantaggio su Bussaglia e Gargiulo, mentre in attacco scalpita Rosafio che tuttavia dovrebbe cominciare dalla panchina. In difesa Perticone e Adorni sono in vantaggio su Frare, con l’ex di turno particolarmente carico in vista della partita di domani: «Non si fanno tre mesi di stop neanche con i peggiori infortuni — spiega Perticone ad Amaranta.it — perché si riprende subito la riabilitazione. Siamo fortunati perché siamo ipercontrollati e i protocolli sono severi per cui da questo lato siamo tranquilli. È un po’ come quando vai in bicicletta, rimonti in sella e riparti. Anche se quello che vedremo sarà qualcosa che si avvicina al calcio ma non è calcio. Questo sport senza tifosi non è la stessa cosa. Il rischio è quello di affrontare un campionato estivo senza la preparazione adeguata. Quando si giocano Mondiali ed Europei il periodo è questo ma ci si arriva dopo aver giocato continuamente. Noi non facciamo una partita vera da quattro mesi e non abbiamo neanche potuto fare delle partitelle di allenamento». Perticone elogia la figura di Stefano
Marchetti, deus ex machina nella città murata: «Qui a Cittadella c’è competenza nella figura del direttore sportivo che spendendo pochissimo ha offerto risultati molto positivi. Abbiamo un bravissimo allenatore e quando hai persone così e riesci a programmare le cose vanno bene». Perticone si mostra molto legato a Livorno, città di cui nutre eccellenti ricordi: «Penso sia uno dei capitoli più belli della mia carriera. Anche in A ci siamo comportati bene, poi purtroppo le cose non sono andate come speravamo. Anche la mia famiglia è legata a Livorno. Dispiace vedere quella classifica e spero che le cose si possano sistemare. Il presidente Spinelli ha sempre dato solidità e ha capacità, poi è chiaro che per una piazza come Livorno ci vuole progettualità. È un mini campionato, ci sono ancora le possibilità. Poi con Antonio Filippini in panchina non mancherà sicuramente la qualità. Era già allenatore in campo nell’anno della promozione; non me la cavai male ma lui secondo me fu il migliore. Dispiace solo tornare e dover giocare a porte chiuse senza riassaporare il gusto dello stadio».
L’ex Livorno? Uno dei capitoli più belli della mia vita