Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«La donna positiva non è mia moglie Così la profumeria finirà per chiudere»
Caos contagi da coronavirus e uno «scambio di persona» dopo la diretta di Luca Zaia di venerdì. I titolari della profumeria di Adria (Ro), citata dal governatore del Veneto in diretta streaming, denunciano disperati: «Non siamo entrati in contatto con alcun focolaio di Vicenzadichiarano- È stato tutto un malinteso creato da chi si è occupato della ricostruzione dei contatti delle persone contagiate a Vicenza. È la sorella di mia moglie ad essere stata
contagiata dal Covid 19. E non la mia consorte che non la vede da più di un mese come lei stessa ha dichiarato all’usl 6 euganea. Ciò nonostante non è stata ascoltata, e di lì è scattato il caos più totale». Il governatore del Veneto, due giorni fa, aveva citato una signora legata al focolaio balcanico e contagiata. L’«untrice» in questione recatasi all’ospedale di Schiavonia, con febbre, diarrea e vomito, non ha collaborato sulla rete di contatti avuti. Ma c’è stato uno scambio di persona. «I dati resi noti in diretta da Zaia corrispondono alla descrizione di mia moglie, - spiega con preoccupazione l’uomo- Per questioni di sicurezza e igiene sanitaria voglio fare chiarezza e smentire. Le attività commerciali di
Lozzo Atestino e Veggiano citate da Zaia, sono chiuse da diverso tempo. Mentre ad Adria, la profumeria è ancora aperta e non vi è rischio per nessuno». L’uomo 67 anni, vive con la consorte di origine cinese nel capoluogo euganeo e racconta ancora di aver provato a mettersi in contatto con la segreteria della presidenza della Regione Veneto. «Ho chiamato, mandato mail, ma nonostante le mie richieste di smentita, oggi (ieri, ndr) Zaia non ha detto nulla in diretta. Io e mia moglie siamo avviliti, e andiamo verso la rovina. La profumeria di Adria è stata subissata di telefonate da persone impaurite. E noi rischiamo di chiudere».