Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Chat pedofile, tra i denunciati un vicentino di 15 anni
C’è anche un quindicenne vicentino tra i venti giovanissimi (tutti minori tra i 13 e i 17 anni residenti in varie province) che si scambiavano - attraverso Whatsapp, Telegram e altre applicazioni di messaggistica istantanea e social network - immagini e video pedopornografici, ma anche macabre sequenze «di orribili violenze e con contenuti di alta crudeltà». L’adolescente, che ha ricevuto la visita dei poliziotti che gli hanno sequestrato smartphone e pc, risulta indagato assieme agli altri diciannove. L’inchiesta, coordinata dalla procura dei minori fiorentina, è scattata dopo la denuncia, a Lucca, di una madre che aveva scoperto sul cellulare del figlio 15enne filmati hard anche con bimbi. Sul telefono c’erano pure file provenienti dal dark web con video di suicidi, di mutilazioni e decapitazioni di persone. «Dangerous Images» il nome dato all’operazione condotta dalla polizia postale. Le indagini, durate cinque mesi, hanno portato a individuare i minori, tutti denunciati in stato di libertà per i reati di detenzione, divulgazione, cessione e detenzione di materiale pedopornografico e istigazione a delinquere aggravata.
Dai telefonini e computer sequestrati sarebbero emersi «elementi di riscontro inconfutabili». Come spiegano gli investigatori toscani in una nota, dall’analisi del telefonino del quindicenne, la cui madre aveva chiesto aiuto alla polizia postale di Lucca, «è emerso un numero esorbitante di filmati e immagini scambiate e cedute dal giovane, rivelatosi l’organizzatore e promotore dell’attività criminosa insieme ad altri minori». (b.c.)