Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bartelle, ex M5s alla testa degli ambientalisti
Nonostante la data delle elezioni continui a galleggiare nell’incertezza (si voterà il 20 e 21 settembre, ha annunciato a più riprese il governo, ma l’atto ufficiale ancora non c’è) e nonostante si susseguano sondaggi sul gradimento del governatore uscente Luca Zaia tali da scoraggiare anche il più ottimista e il più entusiasta degli avversari, comincia a farsi affollata la strada che porta al piano più alto di Palazzo Balbi. Oltre a Zaia, ricandidato dal centrodestra unito per il terzo mandato, corrono come noto Arturo Lorenzoni (Pd, Veneto che vogliamo, Verdi, +Europa), Enrico Cappelletti (M5s), Antonio Guadagnini (Partito dei Veneti) e Daniela Sbrollini (Italia Viva). A loro, si è aggiunta sabato Patriza Bartelle, consigliere regionale uscente che da tempo ha lasciato il Movimento 5 Stelle per accasarsi in Italia in Comune di Pizzarotti, che ora si candida a presidente per i colori del neonato movimento Veneto Ecologia Solidarietà, che vede tra i suoi animatori molti ex M5s (da Ivaldo Vernelli a Carlo Costantini) che hanno lasciato i pentastellati in polemica con la gestione di Jacopo Berti, oltre allo storico volto dell’ambientalismo Michele Boato. Una candidatura, quella di Bartelle, che vuole porsi come «punto di elaborazione politica indipendente», non ostile a Coalizione Civica, il movimento nato a Padova che sostiene Lorenzoni dopo essersi trasformato nel «Veneto che vogliamo» a livello regionale, ma comunque «libero e non allineato». Il programma certo è radicale e dagli obiettivi inequivoci: No Tav, No Grandi Navi, No project financing siano stradali o ospedalieri, No inceneritori, addirittura No Olimpiadi di Cortina e No Mose, se le verifiche richieste sulla sua sostenibilità dovessero dare esito negativo. L’autonomia? No pure a quella, se deve tradursi in un nuovo centralismo regionale e non sarà solidale. Movimentato anche lo scenario indipendentista. Guadagnini, come detto, è già in pista ma altri gruppi si preparano a scendere in campo. Tra questi, quello capitanato da Ruggero Peretti, leader e fondatore del Comitato di Liberazione Nazionale Veneto. «Il miraggio dell’autonomia aleggia su questa regione da ormai due anni, la Lega ha illuso, e ormai disilluso, la realtà è sotto gli occhi di tutti: 800 giorni circa persi a inseguire una chimera - attacca Peretti . Il Clnveneto ha come obiettivo la tutela dei diritti dei veneti, nel pieno rispetto della legge: il programma tocca punti sensibili come le pensioni, la pressione fiscale, la sanità e la difesa di aziende e cittadini. La risposta in questi mesi è stata incredibile, sul treno sono già saliti in tanti». (ma.bo.)