Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Covid, vertice Zambello-lega: «Più soldi anti-crisi»
La minoranza incontra l’assessore al Sociale. E la Cisl incalza: «Ripensare il sistema delle Rsa»
Altro giorno a zero contagi da coronavirus in Polesine secondo il bollettino sanitario diramato dall’usl 5. Sono 76 le persone poste in isolamento domiciliare fiduciario con sorveglianza attiva in provincia di Rovigo.
Mentre la fase acuta dell’epidemia, dal punto di vista medico, sembra essersi praticamente assopita in Polesine, il gruppo consiliare rodigino della Lega invita a mantenere alta l’attenzione sull’emergenza sociale. I consiglieri comunali del Carroccio hanno incontrato l’assessore comunale ai Servizi Sociali Mirella Zambello. «Con l’assessore abbiamo parlato di lavoro - spiegano il capogruppo Michele Aretusini e i consiglieri Lorenzo Rizzato e Valentina Noce -, di sostegno ai cittadini maggiormente in difficoltà, di buoni spesa e di emergenza abitativa. Siamo stati propositivi e collaborativi, come sempre, ma a maggior ragione in questo momento in cui un gran numero di rodigini è in estrema difficoltà. Purtroppo in questi mesi il Comune ha dovuto sostenere una quantità mai vista di persone che nemmeno riusciva a mettere un po’ di cibo sulla tavola. In questi mesi abbiamo ricevuto decine di telefonate e messaggi di persone che avevano un estremo bisogno di aiuto da parte del Comune e, grazie alla collaborazione con l’assessore Zambello, abbiamo trovato una soluzione a tutte queste situazioni estremamente difficili». L’opera di sostegno a favore delle famiglie deve proseguire anche ora, per la Lega. «Il Comune deve utilizzare tutte le risorse a disposizione - interviene il capogruppo Aretusini -. non è accettabile che ci sia un avanzo di bilancio da 5 milioni di euro. Durante l’incontro abbiamo chiesto, inoltre, che gli 84 mila euro derivanti dal fondo Covid votato in sede di bilancio previsionale, ed a disposizione per i buoni spesa, vengano implementati con ulteriori risorse e distribuiti al più presto».
Accende i riflettori su un’altra fascia debole della popolazione, gli anziani, la segretaria territoriale della Cisl Padova e Rovigo, Stefania Botton. «L’emergenza sanitaria, con i suoi effetti rilevanti sul piano dei bisogni di cura e di tutela della persona - spiega - ha reso palese l’urgenza di ripensare tutto il sistema delle residenze per anziani, sia per l’adeguamento delle strutture a possibili nuove emergenze che per la revisione degli standard di assistenza. Il ruolo delle Ipab, che per la Cisl devono rimanere pubbliche e inserite nella rete di assistenza territoriale, non può essere limitato alla residenzialità, ma allargato a un sistema di servizi alla persona e alla famiglia che include i centri diurni, interventi di sollievo e la cura anche domiciliare».