Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Colophon, la poesia è artigianato e voce
Egidio Fiorin ha mandato email a clienti e amici durante l’epidemia. In allegato audio con i testi letti da scrittori e attori
L’editore bellunese è specializzato in volumi preziosi illustrati da artisti internazionali «Cerco di combinare diverse espressioni della creatività. Ho iniziato con Leopardi»
«Ognuno sta solo sul cuor della terra/ trafitto da un raggio di sole:/ed è subito sera.» Chi non la ricorda questa piccola perfezione di Salvatore Quasimodo? Rispolveriamola oggi per dire di quel che è stato, della solitudine, dell’isolamento e di quel raggio di sole che trafigge e illumina e che forse è la poesia stessa, quella parola che se arriva a toccarci magari non ci salva ma certo ci consola. Questo ha fatto per ottanta lunghi giorni Colophon arte, l’editrice artistica di Belluno, la creatura di Egidio Fiorin: ottanta poesie, una per ogni sera prima delle notti cupe o tristi o angosciate, ottanta accensioni di speranza, ottanta carezze all’anima. Che idea meravigliosa, chiediamo a Egidio Fiorin, come è nata? «Abbiamo pensato noi di Colophon, con la poetessa Serena Dal Borgo, di tenerci in contatto con gli amici e i collezionisti sparsi in giro per il mondo, e cosa c’è di meglio della poesia che è la ragione insieme all’arte della nostra editrice? E della mia vita», aggiunge smorzando appena la voce quest’uomo energico e ironico che da trent’anni pubblica libri d’artista raffinati, preziosi, unici per ideazione e qualità di realizzazione.
Così per ottanta sere i millecinquecento fortunati destinatari nel mondo ricevevano una email e un file sonoro con il testo di una composizione, famosa o non, di autori illustri – il primo fu Leopardi- o meno e quella poesia nelle sere buie, quel raggio di sole leniva tanta angoscia grazie alle voci di poeti e attori italiani e stranieri che leggevano per amici lontani: Remo Girone, fra tutti molto presente, generosamente e tra i poeti, Giuseppe Conte, Valerio Magrelli, Claudio Grisancich. Tutto è partito da Fiorin che lavora con la poesia e l’immagine, associando versi o testi poetici a immagini di artisti contemporanei, creando così «libri» o meglio opere di bellezza sorprendente. «Ho sempre letto poesia e amato l’arte, da ragazzino mettevo da parte quel che bastava per comprarmi i numeri di “I maestri del colore”; i primi regali a mia moglie Marilisa sono stati un’incisione di Emilio Vedova e una litografia di Ernesto Treccani. Da allora non ho più smesso e se mi è andata bene, il mio merito è davvero piccoloun 10%, il resto è fortuna». Ma come associa la parola all’immagine? Il poeta all’artista? «Secondo l’ambiziosa presunzione di proporre opere che riescano a combinare varie ma concordanti espressioni della creatività. Non a caso cerco di proporre anche opere che uniscano immagini, parole e musica coinvolgendo musicisti e musicologi, artisti e critici, poeti e letterati. Mi lascio andare ai miei stessi pensieri e desideri; la maggior parte delle mie edizioni sono nate guidando in autostrada. Il primo poeta pubblicato Leopardi e il primo contemporaneo Mario Luzi cui moltissimo devo per la sua amicizia».
Il suo catalogo, è di eccezionale qualità: ormai 110 titoli, esposti nei più grandi musei del mondo. Nomi di eccellenza: da Dante a Ungaretti, Zanzotto, Luzi, Raboni, Sanguineti insieme a Baj, Bonalumi, Isgrò, Kounellis, Paladino, Nagasawa, Nitsch, solo per citarne alcuni. La cosa speciale è che i suoi libri da collezione sono prodotti artigianali essi stessi opere d’arte. «Come faccio? Grazie a una squadra speciale davvero, ho moltissimi debiti di riconoscenza: Alessando Zanella, maestro tipografo prematuramente scomparso, Alberto Tallone, Silvio Antiga della Tipoteca di Cornuda, tutti gli artigiani da Antonietta Amatruda che ci fornisce una sontuosa e sensuale carta fatta a mano, a Rodolfo Campi che compone i testi, Roberto Giudici stampatore così come Fabio Reolon e Sandro Francescon per la legatura ed i contenitori. E Serena Dal Borgo, e mia moglie e mia figlia Camilla, insostituibili. E poi sono grato ai poeti: molte delle edizioni nascono come atto di ri-conoscenza verso il poeta, nel senso proprio di riconoscere il valore di quanto mi/ci è stato dato dalle sue opere. Come dovessi pagare un debito per quel che da lui ho gratuitamente avuto nel leggere i suoi versi. Quando il libro è finito, mi sento proprio meglio, come avessi assolto un compito e fatto il mio dovere».