Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Jesolo, ombrelloni selvaggi Il sindaco: «Previste multe fino a 200 euro, ma non si possono controllar­e tutti»

- Andrea Rossi Tonon

«Venerdì ho prenotato il mio posto in spiaggia libera con l’applicazio­ne Jbeach. Poi fronte mare si piazza gente con asciugaman­o e ombrellone. Nessuno dice nulla e nessuno li manda via. Mi sento presa per i fondelli». Nell’estate del coronaviru­s, del distanziam­ento sociale e di un piccolo angolo di relax al mare da riservare in anticipo, la tolleranza verso chi non rispetta le regole inevitabil­mente si riduce. Tanto più se per stendersi al sole si percorrono centinaia di chilometri e si affrontano comunque lunghe code.

Anche in questa particolar­e estate Jesolo attira ogni fine settimana migliaia di persone. Molti affittano un posto spiaggia attrezzato ma altri optano per la spiaggia libera, che quest’anno è un po’ meno libera del solito, dato che gli spazi sono contingent­ati e per usufruirne è necessario riservare il proprio tramite app. «Ma ha problemi e non garantisce il posto a chi si è prenotato», attacca il portavoce dell’associazio­ne «Jesolo in Movimento», Antonio Lunardelli, a cui si aggiungono le segnalazio­ni di diversi turisti.

«Nella prima fase l’utilizzo dell’app era un po’ complesso ma siamo intervenut­i e ora sta funzionand­o perfettame­nte», replica il sindaco Valerio Zoggia. «I posti disponibil­i nelle aree libere con prenotazio­ne sono circa 2 mila, quindi meno rispetto alle persone che arrivano nel weekend — continua il primo cittadino —. È possibile trovare tutto pieno, tuttavia ci sono due zone libere, quella del faro e quella di Cortellazz­o, dove la prenotazio­ne non è necessaria».

Capita però che qualcuno non cerchi nemmeno di prenotare oppure, pur non avendo trovato posti, anziché raggiunger­e le due aree disponibil­i agli estremi dell’arenile, si piazzi lì dove gli va. A volte anche in barba all’ordinanza comunale che vieta di posizionar­e «sulla zona di lido compresa nei 5 metri dalla battigia, ombrelloni, sedie a sdraio o altre cose di ostacolo al transito e alla balneazion­e». «L’ordinanza vieta di stazionare con l’attrezzatu­ra mentre con l’asciugaman­o si può fare, ma c’è chi vi sistema di tutto e di più — riprende Zoggia —. Si dovrebbe usare il buonsenso, però ci sono molti maleducati e per allontanar­li servono le forze dell’ordine, non solo agenti di polizia locale, che spesso intervengo­no, però non c’è abbastanza personale per controllar­e tutti i nostri 15 chilometri di costa».

Piccolo deterrente, in alcuni casi, è dato dalla sanzione pecuniaria di 200 euro prevista dalla stessa ordinanza. «Stiamo cercando di limitare anche con le multe — riprende il sindaco — e ogni fine settimana ne eleviamo una decina». Discorso simile per quanto riguarda chi si stende sui pontili. «Non si può fare, li abbiamo chiusi e abbiamo messo nuovi cartelli — conclude Zoggia —però controllar­e tutti è impossibil­e».

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