Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Jesolo, ombrelloni selvaggi Il sindaco: «Previste multe fino a 200 euro, ma non si possono controllare tutti»
«Venerdì ho prenotato il mio posto in spiaggia libera con l’applicazione Jbeach. Poi fronte mare si piazza gente con asciugamano e ombrellone. Nessuno dice nulla e nessuno li manda via. Mi sento presa per i fondelli». Nell’estate del coronavirus, del distanziamento sociale e di un piccolo angolo di relax al mare da riservare in anticipo, la tolleranza verso chi non rispetta le regole inevitabilmente si riduce. Tanto più se per stendersi al sole si percorrono centinaia di chilometri e si affrontano comunque lunghe code.
Anche in questa particolare estate Jesolo attira ogni fine settimana migliaia di persone. Molti affittano un posto spiaggia attrezzato ma altri optano per la spiaggia libera, che quest’anno è un po’ meno libera del solito, dato che gli spazi sono contingentati e per usufruirne è necessario riservare il proprio tramite app. «Ma ha problemi e non garantisce il posto a chi si è prenotato», attacca il portavoce dell’associazione «Jesolo in Movimento», Antonio Lunardelli, a cui si aggiungono le segnalazioni di diversi turisti.
«Nella prima fase l’utilizzo dell’app era un po’ complesso ma siamo intervenuti e ora sta funzionando perfettamente», replica il sindaco Valerio Zoggia. «I posti disponibili nelle aree libere con prenotazione sono circa 2 mila, quindi meno rispetto alle persone che arrivano nel weekend — continua il primo cittadino —. È possibile trovare tutto pieno, tuttavia ci sono due zone libere, quella del faro e quella di Cortellazzo, dove la prenotazione non è necessaria».
Capita però che qualcuno non cerchi nemmeno di prenotare oppure, pur non avendo trovato posti, anziché raggiungere le due aree disponibili agli estremi dell’arenile, si piazzi lì dove gli va. A volte anche in barba all’ordinanza comunale che vieta di posizionare «sulla zona di lido compresa nei 5 metri dalla battigia, ombrelloni, sedie a sdraio o altre cose di ostacolo al transito e alla balneazione». «L’ordinanza vieta di stazionare con l’attrezzatura mentre con l’asciugamano si può fare, ma c’è chi vi sistema di tutto e di più — riprende Zoggia —. Si dovrebbe usare il buonsenso, però ci sono molti maleducati e per allontanarli servono le forze dell’ordine, non solo agenti di polizia locale, che spesso intervengono, però non c’è abbastanza personale per controllare tutti i nostri 15 chilometri di costa».
Piccolo deterrente, in alcuni casi, è dato dalla sanzione pecuniaria di 200 euro prevista dalla stessa ordinanza. «Stiamo cercando di limitare anche con le multe — riprende il sindaco — e ogni fine settimana ne eleviamo una decina». Discorso simile per quanto riguarda chi si stende sui pontili. «Non si può fare, li abbiamo chiusi e abbiamo messo nuovi cartelli — conclude Zoggia —però controllare tutti è impossibile».