Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Covid, il Bo finanzia quattro studi pilota
Aspetti biomedici, economici e psicologici: 100 mila euro alle ricerche
Studiarlo per sconfiggerlo. L’università di Padova finanzia quattro progetti di ricerca sul coronavirus da 25 mila euro l’uno, per un impegno complessivo di 100 mila euro ricavati tramite crowdfunding. Per quanto riguarda l’area biomedica, la commissione del Bo ha premiato il progetto di Tito Calì sulle modalità di ingresso del Covid-19 nelle cellule umane. Il progetto nasce per capire quali sono le caratteristiche che rendono il virus così aggressivo, da quali molecole dipende la tossicità polmonare, quali possono essere i bersagli delle terapie e quali sono le barriere più efficaci; Calì studierà l’interazione tra la proteina virale Spike e il recetmentato tore Ace2, alla ricerca di una piattaforma per la rapida identificazione di farmaci capaci di prevenire l’infezione.
Alessandra Del Felice del dipartimento di Neuroscienze, selezionata per l’area clinica, propone uno screening clinico-strumentale per la valutazione dei disturbi psicopatologici, cognitivi e del sonno nei pazienti negativizzati e dimessi. La ricerca si basa su un progetto-pilota di trattamento riabilitativo nella terapia intensiva dell’azienda ospedaliera per soggetti con sindrome da stress respiratorio e infezione da Covid-19, con lo scopo di ridurre la durata di degenza e favorire un miglior recupero funzionale; in particolare lo studio riguarda la registrazione dell’attività cerebrale a riposo e durante il sonno.
I ricercatori dell’area economica, guidati da Vincenzo Rebba del dipartimento di Scienze economiche e aziendali, studieranno gli effetti dei diversi modelli di sistema sanitario e delle diverse forme di contenimento sulla diffusione e sulle conseguenze dell’epidemia. Obiettivo: individuare i fattori che hanno au
Lo slogan
Studiarlo per sconfiggerlo: l’ateneo cerca risposte per bloccare il coronavirus
la velocità e le letalità del virus. Il Bo infine chiedeva di valutare quale effetto hanno avuto la pandemia e le restrizioni sociali sulle relazioni interpersonali, con un focus su età e categorie più sensibili. Stefania Mannarini del dipartimento Fisppa (sociologia e psicologia) risponderà a queste domande con un progetto su uomini e donne vittime di violenza domestica: i partecipanti saranno reclutati anche tramite i centri antiviolenza e seguiranno otto incontri di supporto psicologico, per capire se e come il lockdown abbia accentuato una condizione di sofferenza fisica e psicologica.