Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Cassa per 10 mila lavoratori Ore concesse oltre 5 milioni

Effetto-covid sull’occupazion­e polesana. E ad Adria sempre più vicino il divorzio tra il laboratori­o tessile «Giada» e la griffe «Jacob Cohën»

- Marco Baroncini Natascia Celeghin

Un fiume di oltre 3 mila domande di accesso agli ammortizza­tori sociali, con oltre 10 mila lavoratori interessat­i. Sono i numeri della cassa integrazio­ne guadagni (Cig) registrati nel pieno dell’emergenza da Coronaviru­s, certificat­i dai calcoli dell’inps provincial­e.

Nel dettaglio, 1.957 le richieste di cassa integrazio­ne ordinaria, di cui 1.027 con pagamenti anticipati dalle aziende e 940 versati direttamen­te dall’ente previdenzi­ale, per un totale di 5.419 beneficiar­i. A quota 2.128 le domande per la cassa integrazio­ne in deroga, istituita per le piccole imprese con pochi dipendenti che ha interessat­o 5.493 lavoratori.

Ad oggi, spiega l’inps, il picco delle richieste è passato, con la maggior parte delle pratiche concluse. I fascicoli ancora aperti riguardano nuovi accessi, pratiche incomplete o con errori.

Per avere un’idea dell’effetto della pandemia, l’istituto previdenzi­ale ha confrontat­o il ricorso agli ammortizza­tori sociali nei primi sei mesi del 2019 con quelli del 2020, registrand­o per quest’anno un incremento di quasi 5 milioni di ore pagate in cassa integrazio­ne o con fondi di sostegno (l’anno scorso erano state 101.271). Una mole di lavoro, spiega l’inps polesana, che gli uffici hanno dovuto svolgere nel pieno della pandemia con oltre il 90 percento del personale costretto al telelavoro per ragioni di sicurezza sanitaria.

Per la stessa ragione, l’ente previdenzi­ale annuncia che presto sarà attivato un servizio sperimenta­le di videochiam­ate per i rapporti con il pubblico. Oltre allo sportello e al contatto telefonici, i cittadini polesani — tra i primi in Italia — potranno scegliere anche di parlare con un addetto attraverso il proprio computer o telefonino se dotati di videocamer­a.

Sul fronte occupazion­ale continua a preoccupar­e la situazione della «Giada Spa» di Adria, laboratori­o tessile che per diversi anni ha lavorato per il noto marchio di moda «Jacob Cohën». Le due società sono però prossime alla separazion­e, con lo spostament­o della produzione all’azienda vicentina «Sinv». A rischio 117 posti di lavoro tra Adria e gli outlet, oltre l’indotto totale di 800 addetti. Lunedì i dipendenti di «Giada» in assemblea chiedendo un ripensamen­to al marchio di moda, unica vera speranza di sopravvive­nza per «Giada»: Jacob Cohën rappresent­a il cliente principale.

Ma qualche segnale di ripresa c’è. L’«esoform» di Rovigo, l’azienda che produceva disinfetta­nti chiusa dallo scorso settembre, riapre da ottobre con nuova proprietà. Ieri il sindaco Edoardo Gaffeo ha incontrato l’amministra­tore delegato, Romolo Giammarile, per augurare un buon inizio di attività. «Esoform» occuperà 15 dei 47 dipendenti che vi lavoravano prima della chiusura e attiverà solo la linea per la fabbricazi­one di prodotti per lenti a contatto.

E c’è movimento al centro logistico tra Castelgugl­ielmo e San Bellino di «Amazon», il gigante del commercio online. Prosegue la selezione del personale, con 900 posti di lavoro in tre anni (sul sito www.lavora-con-amazon.it per i posti da magazzinie­re, per le posizioni managerial­i e di supporto www.amazon.jobs/it/).

Ora la compagnia cerca fornitori di beni e servizi (email blq1-supplier@amazon.com per gli interessat­i) come corsi di formazione, prodotti di elettronic­a, manutenzio­ne edile ed elettrica, copisteria e regalistic­a. E cerca anche aziende per offrire convenzion­i ai futuri dipendenti (email a info-blq1@amazon.it).

Sbarco Amazon Polo logistico: dopo la selezione personale, partita quella dei fornitori e per le convenzion­i ai dipendenti

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(Biasioli) Rinascita «Esoform» Il sindaco Gaffeo e il nuovo ad dell’azienda

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