Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Superiori, lezioni da casa per il 40%»
Provincia, bando urgente per i banchi. Il provveditore: didattica a distanza inevitabile
Provincia in campo per far fronte alle richieste degli istituti superiori padovani: bando «d’urgenza» per acquistare 4.175 banchi monoposto di varie dimensioni. Anche se il presidente Bui scommette sul fatto «che arriveremo prima della fornitura del governo», non si farà probabilmente in tempo per il 14 settembre. E il provveditore Natale annuncia: «Almeno per il 40% dei ragazzi, le lezioni a distanza saranno purtroppo inevitabili, se non altro nei primi mesi».
La prima campanella del nuovo anno scolastico, a meno d’imprevedibili colpi di scena, suonerà tra meno di un mese. Ovvero lunedì 14 settembre. Ma i 6.800 banchi monoposto a rotelle e le 4.800 sedie, richiesti dagli istituti padovani nell’ambito della fornitura nazionale di cui si sta occupando il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, arriveranno a destinazione non prima della fine di ottobre. E proprio nel tentativo di ovviare a questo ritardo, il presidente della Provincia (nonché sindaco del Pd a Loreggia), Fabio Bui, ha deciso di mettersi in moto in maniera autonoma, pubblicando ieri un bando «d’urgenza», il cui valore economico sfiora il milione di euro, per acquistare in primis 4.175 banchi monoposto di varie dimensioni, tra i quali anche 956 a rotelle (definiti «sedute multifunzionali di tipo innovativo»), destinati alle scuole superiori del territorio. «Tale necessità - spiega Bui - ci è stata manifestata dai dirigenti dei 69 plessi di città e provincia che sono di nostra competenza e che, tra quattro settimane, torneranno a essere frequentati da quasi 37.500 ragazzi». La scadenza del bando, finanziato non solo da Palazzo Santo Stefano ma pure dalla Regione e dall’unione Europea, è fissata per il primo settembre. E quindi, anche «snellendo» al massimo le procedure di gara, è praticamente impossibile che i banchi ordinati da Bui siano disponibili già per il primo giorno di scuola. «Sono pronto a scommettere - assicura il presidente - che arriveranno prima i nostri e poi, chissà quando, quelli del commissario Arcuri. Detto questo, comunque, i banchi sono soltanto l’ultimo dei problemi. Nel senso che, per far sì che tra meno di un mese gli alunni padovani possano ritornare in classe in assoluta sicurezza, mancano ancora più di qualche insegnante e personale non docente. Senza dimenticare poi - conclude Bui - gli interventi di pulizia e sanificazione che andranno fatti quotidianamente e che, finora, nessuno ci ha spiegato come verranno finanziati». Insomma, per evitare il diffondersi del coronavirus, ci sarebbe bisogno di maggiori risorse, sia umane che economiche.
Banchi a parte però, nel bando pubblicato ieri dalla Provincia, figurano molte altre tipologie di «arredi scolastici», tra cui 3.996 tra sedie e poltroncine, 49 lavagne, 46 cattedre, 313 tavoli da computer/disegno, 353 sgabelli da laboratorio e 382 tra armadi e armadietti. «Sono tutti articoli - ribadisce ancora Bui - di dimensioni più contenute rispetto a quelle tradizionali, che si consentiranno di sfruttare al massimo lo spazio all’interno di ogni aula nel rispetto, ovviamente, del distanziamento interpersonale di almeno un metro».
Ma tutte queste migliorie, dando retta al direttore dell’ufficio scolastico padovano Roberto Natale, non basteranno per scongiurare il proseguo della didattica online, già «sperimentata» dagli studenti durante il lungo periodo di «lockdown»: «Almeno per il 40% dei ragazzi degli istituti superiori - sostiene infatti Natale - le lezioni a distanza saranno purtroppo inevitabili, se non altro nei primi mesi del nuovo anno scolastico. D’altronde, le linee guida emanate dal governo parlano in modo molto chiaro e spazi da trasformare in nuove aule non ce ne sono». E così, forse addirittura fino al termine del 2020, la cosiddetta «Dad» continuerà a coinvolgere circa 15 mila studenti.
Natale Almeno per il 40% dei ragazzi delle superiori la «Dad» sarà ancora necessaria, se non altro nei primi mesi
Bui Sono sicuro che faremo prima del commissario Arcuri... Ma il vero problema è l’enorme mancanza di personale