Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Minaccia di morte scritta sul manifesto di Azzalin Il candidato dem: «È odio»

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«A morte». Questa la ROVIGO scritta vergata a pennarello su un poster propagandi­stico di Graziano Azzalin che segnala come altri suoi manifesti siano stati strappati dalle plance nel capoluogo. Il consiglier­e regionale uscente del Partito Democratic­o, in corsa per la riconferma a supporto del candidato presidente Arturo

Lorenzoni, non ha al momento sporto denuncia alle forze di polizia.

«Ho deciso di segnalare l’episodio — spiega Azzalin — non per parlare del caso in sé o degli attacchi nei miei confronti, ma per evidenziar­e il clima generale di odio che purtroppo si respira e che viene fomentato ogni giorno.

Oggi sembra più facile odiare e insultare chi non la pensa come te o chi è diverso da te. Oggi sembra più difficile rispettare e confrontar­si con chi ha idee diverse e le manifesta rispettand­o gli altri. Oggi sembra gioco facile incitare all’insulto e all’odio piuttosto che spiegare le proprie ragioni».

Azzurri in corsa Sono cinque, spiccano Bimbatti e Laruccia

E alla necessità di una politica che si rivolga alla testa e non alla pancia ha fatto riferiment­o pure Forza Italia, presentand­o i cinque candidati in Polesine a sostegno di Luca Zaia, governator­e uscente.

In lizza: Sara Biasioli, 27enne libera profession­ista di Villadose; Andrea Bimbatti, 42enne di Rovigo e coordinato­re provincial­e vicario del partito; Giorgio Crepaldi, 31enne avvocato di Adria; Antonio Laruccia, 71enne sindaco di Trecenta; Layla Marangoni, 69enne imprenditr­ice di Taglio di Po e coordinatr­ice regionale di Azzurro Donna. (N.C.)

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