Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Porta a porta e social, al via la campagna
Le scelte dei candidati e lo spettro dell’astensionismo. Rubinato riammessa
Una campagna elettorale «virtuale» come non si era mai vista. E lo spettro è l’astensionismo.
La grande paura è l’astensionismo. Non a caso la macchina elettorale zaian-leghista, oltre al payoff principale (L’impegno continua.) ne aggiunge un secondo: «Vota chi vuoi ma vai a votare». Il tutto campeggia, insieme all’immagine del governatore, in una pubblicazione di 15 pagine che sarà la «bibbia» per evangelizzare i veneti non ancora convertiti al credo di «Luca» (e secondo i sondaggi sono pochi, solo uno su 4).
La pubblicazione è stata presentata ieri mattina ai 165 candidati della lista Zaia, lista Lega e Lista Veneta Autonomia, poi immortalati in una foto di gruppo in stile Silicon Valley, sul prato di H-farm. Tutti e 165 (o quasi) in posa dietro al presidente che si appoggia, disinvolto, a una scritta a caratteri cubitali che riproduce il suo nome. Con buona pace di chi sperava di sterzare sul marchio Lega convogliando tutti i big nella lista del Carroccio. Il logo, certo, c’è
No vax in piazza
Clou della campagna di Girotto (3V) una manifestazione in piazza. Senza mascherina
ma la scala di grandezza premia la Z di Zorro, per così dire. Ai candidati, soprattutto i novellini, è stato somministrato l’abc elettorale dal commissario Lorenzo Fontana prima e da Zaia poi che ha rispolverato il suo proverbiale «pancia a terra». L’invito del governatore è di battere il territorio palmo a palmo e, per i meno esperti, di pensarci due volte prima di scrivere un post o rispondere a botta calda ai giornalisti.
Il nemico da battere è soprattutto l’astensionismo, si diceva. Ma a complicare la vita in una campagna anomala, verrebbe da dire, mai vista, c’è soprattutto l’assenza di fisicità dettata dalle direttive anti Covid, salta così il vitale passa parola al bar durante una partita a carte o il classico incontro (affollato) in trattoria. «Cambia tutto ogni settimana da qualche mese a questa parte dice l’analista politico Giovanni Diamanti - e parlare di questa tornata elettorale è lavoro più da veggenti che da consulenti. Difficile far pronostici. Il rischio che l’affluenza sia più bassa c’è. Il segmento di elettori più anziani è coinvolto in misura maggiore ma, pur potendo scendere, resterà importante. Non vedo iniziative particolari né per il centro destra né per il centro sinistra». Sono 9 i candidati a governatore ammessi alle elezioni perché anche Simonetta Rubinato con la sua lista «per le Autonomie» ha superato le contestazioni su simbolo e firme. «Finalmente - spiega lei - ma quella veneta è una legge elettorale che si può e si deve migliorare. Ora il focus si sposta sulla campagna elettorale in cui si giocherà molto sui canali social e televisivi. Per noi l’obiettivo è radicare il progetto sul territorio». Ricorrono al Tar, invece, Indipendenza noi Veneto e Venetie per l’autogoverno esclusi per la mancata raccolta delle firme. Il fermento per scavallare un inedito agosto elettorale è tanto. Il meccanismo delle preferenze non perdona. Tanto che «Vota partito x e scrivi la preferenza» è il mantra di molti, soprattutto nell’affollata competizione leghista. «In questa campagna elettorale funziona il porta a porta, non ci sono più aperitivi con 50 persone a sera - spiega il capogruppo uscente del Carroccio Nicola Finco - . È una campagna molto più sottotraccia, social, va spiegato molto bene anche il come si vota». E ci si affida agli esperti che sono, spesso, veterani della Prima Repubblica. E poi ci sono gli appuntamenti, dalle cozze a Crisanti, di Arturo Lorenzoni e la creatività balneare della «sardina» Pietro Bean che ha scelto di proporsi ombrellone dopo ombrellone in spiaggia.
Invoca il confronto diretto il candidato 5s Enrico Cappelletti: «da Zaia e dai suoi assessori non c’è alcuna disponibilità al dialogo in incontri pubblici» e mette sul tavolo anche il referendum, tema variamente snobbato dagli altri candidati. Batte il territorio palmo a palmo Daniela Sbrollini (Iv) toccando quasi chirurgicamente associazioni di categoria, mondo della scuola imprese, terzo settore con tanto di programma «itinerante» in stile Puerto Alegre che si sta componendo dopo ogni incontro. I gazebo stanno spuntando timidamente, i mercati sono i luoghi di socialità sopravvissuti al Covid e lì c’è qualcuno, come Erika Baldin (5s) che distribuirà mascherine «elettorali».
Web e volantinaggio per Patrizia Bartelle (Ves) mentre Paolo Benvegnù (Solidarietà Ambiente Lavoro) si affida al know how e alla rete eredità di Pci e Rifondazione per il porta a porta ma anche ai social con i compagni più giovani. Clou della campagna, la festa provinciale di Padova dal 28 agosto al 6 settembre al parco Iris con, il 28 con il console di Cuba per un omaggio alle brigate di medici cubani anti Covid. Antonio Guadagnini, Partito dei Veneti, punta molto sui social e su piccoli gruppi di persone da incontrare. Paolo Girotto, Movimento 3V per la libertà di scelta (dai vaccini al 5G, alla libertà di cura) dà appuntamento ai suoi il 6 settembre in prato della Valle a Padova. Rigorosamente senza mascherina: «siamo contrari».