Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Gang pesca di frodo a Taglio di Po Il sindaco: «Danni, saremo parte civile»
«Pronti a valutare la costituzione parte civile del Comune contro i pescatori di frodo». Non ci sta Francesco Siviero, dal 2012 sindaco di quella Taglio di Po che secondo l’inchiesta del Pm Sabrina Duò sarebbe il centro di un’associazione a delinquere dedita alla pesca illegale con elettrostorditori sul Po di carpe e siluri poi commercializzati senza le prescrizioni di legge. Due dei tre romeni ai quali viene contestato il pesantissimo reato sono residenti a Taglio di Po (il terzo sta ad Argenta nel Ferrarese) ed uno dei due che stanno in Polesine sarebbe il capo della gang composta da un paio di decine di stranieri. «La notizia ci ha colti di sorpresa, non c’erano stati sentori in paese di queste presenze» commenta Siviero, che aggiunge: «Dispiace molto che il nostro paese sia coinvolto così in una vicenda così delicata. Motivo in più per valutare una nostra costituzione parte civile per il processo, per i danni d’immagine e per quelli economici visto che la pesca di frodo è una piaga lavorativa che si trascina da molti anni».
L’inchiesta coordinata dal pm Duò nasce nel luglio dello scorso anno. In tutto gli indagati — a vario titolo — sono 17, 16 romeni e un ungherese.
Per la Procura di Rovigo il gruppo da anni era dedito alla pesca di frodo in mezza Italia, operando nelle province di Venezia, Ferrara, Ravenna e Mantova per arrivare fino al lago laziale di Bolsena, a quello umbro del Trasimeno e a quello torinese di Avigliana. Il giro d’affari ricostruito si attesta sulle decine di migliaia di euro mensili. Oltre al maltrattamento di animali è stato contestato — a vario titolo — il reato di bracconaggio ittico, previsto dalle norme penali nazionali attinenti la pesca professionale ed il deterioramento di habitat e pregiudizio della popolazione acquatica, in quanto gli elettrostorditori venivano impiegati nel Parco del Delta del Po. È stata inoltre configurata l’ipotesi di reato di frode in commercio perché è stata trovata documentazione falsa in merito alla tracciabilità del prodotto ittico.
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Il sindaco Siviero Lesi immagine, ambiente ed economia locali