Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Vo’, banchi su ruote e barriere: «Aspettiamo Mattarella»
Due turni per la ricreazione, i bambini potranno giocare solo con i loro compagni di classe per limitare i contatti A Vo’ la campanella suona il 10 settembre. In attesa di Mattarella
Alla scuola di Vo’, il paese dove tutto è cominciato, ogni cosa è già al suo posto. Banchi su ruote e barriere: le aule sono tutte attrezzate per la prima campanella, che nel comune del Padovano suonerà in anticipo rispetto alle altre, il 10 settembre. Questo anche in vista dello stop alle lezioni previsto per consentire di organizzare la visita del presidente Mattarella che il 14 settembre inaugurerà proprio a Vo’ il nuovo anno scolastico.
Nel cortile della scuola elementare «Guido Negri» di Vo’, le sedie colorate formano dei grandi cerchi che provano a intercettare l’ombra degli alberelli. «Ora mancano i banchi ma qui, all’aria aperta, gli alunni faranno lezione tutte le volte che sarà possibile», assicura il dirigente scolastico Alfonso D’ambrosio.
All’istituto comprensivo (oltre a Vo’ comprende anche Lozzo Atestino e Cinto Euganeo, nove strutture in tutto sparse nella zona, dalle materne alle medie) ogni cosa è già al suo posto. Ma nel paesino ai piedi dei colli Euganei la campanella suonerà giovedì 10 settembre (prima ancora, lunedì 7, per i piccoli iscritti al primo anno della scuola d’infanzia) e non la settimana successiva, come avverrà in gran parte d’italia. Si anticipa l’apertura delle scuole anche in vista dello stop alle lezioni previsto per consentire di organizzare la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il 14 settembre, infatti, il Capo dello Stato inaugurerà il nuovo anno scolastico proprio dal cortile della «Guido Negri», dove verrà allestito un grande palco con maxi schermi. Un evento trasmesso in diretta tivù.
«L’arrivo di Mattarella è per noi motivo di grande orgoglio» dice il sindaco Giuliano Martini. «Nei mesi scorsi qualche compaesano ha avuto la sensazione che lo Stato fosse più concentrato sui problemi della Lombardia che sull’emergenza che si stava affrontando in questa zona. C’è chi si è sentito abbandonato. Ma la scelta del presidente di venire qui, tra i nostri figli, dimostra che le difficoltà che abbiamo affrontato non sono state ignorate».
Tutto ha avuto inizio qui: la prima vittima ufficiale di Covid, il 21 febbraio; la prima zona rossa, con l’arrivo dell’esercito ad assicurarsi che nessuno potesse uscire dal paese; la prima comunità a trasformarsi in laboratorio di ricerca per gli scienziati che indagano il virus. E ora proprio da Vo’ si riparte per inseguire quella normalità che la scuola ha sempre rappresentato per milioni di studenti italiani. Qui si comincia una settimana prima che altrove, quindi sarà l’occasione per sperimentare la «nuova» didattica ai tempi del coronavirus.
All’ingresso dell’istituto proprio dove a marzo centinaia di cittadini si misero in coda per sottoporsi ai tamponi - ora comprare una fila di pannelli in polietilene. «È un materiale facile da sanificate e fonoassorbente», precisa D’ambrosio. Circondano delle panchine rivestite di «tessuto antivirale» sulle quali i bimbi potranno riunirsi al termine delle lezioni. Pochi metri più in là ci sono i banchi colorati e dotati di ruote, per essere spostati facilmente: «Anche questi sono realizzati in materiale speciale, che consentirà agli studenti sia di fare lezione che di utilizzarli come tavolo per mangiare, in modo da evitare affollamenti nella mensa».
Le aule sono al piano di sopra. Anche qui ci sono i banchi, sistemati a debita distanza tra loro. «A ciascun alunno forniremo un flacone di gel disinfettante. Per entrare a scuola serve la mascherina, che potrà essere tolta solo quando ci si trova seduti al proprio posto». Se la maestra chiama lo studente alla lavagna? «Dovrà indossare la protezione e igienizzare le mani prima di toccare gli strumenti». E comunque, addio alla vecchia lavagna coi gessetti: si utilizza solo quella multimediale, dove la superfice è una sorta di schermo interattivo che ogni volta andra ripulito.
Le maestre? «Dovranno usare la mascherina ogni volta che si avvicinano a meno di due metri da uno studente», spiega D’ambrosio. «E considerato che durante la lezione in genere le insegnanti passeggiano tra i banchi, significa che le indosseranno quasi sempre».
Finché il meteo lo consentirà, si utilizzeranno gli spazi esterni: all’ombra dei cipressi si ascolteranno le spiegazioni dei docenti e l’area asfaltata servirà per l’ora di ginnastica. Non solo. All’aperto si continuerà a fare anche la ricreazione. «Ma prevediamo due intervalli, in modo da dimezzare la presenza dei bambini. Inoltre ciascun alunno potrà giocare soltanto con i propri compagni di classe. Può sembrare una misura un po’ rigida ma è l’unico modo per circoscrivere un eventuale contagio».
Accanto alla «Guido Negri» c’è la scuola materna, dove a
All’asilo
Alla scuola materna la temperatura corporea viene misurata prima di entrare
tutti i piccoli verrà misurata la temperatura prima di entrare: se hanno la febbre dovranno tornare a casa. E se i sintomi dovessero comparire durante la mattinata, verranno isolati all’interno di un’aula-covid in attesa dei genitori. «È tutto pronto - conclude il dirigente sono emozionato ma anche convinto che sia stato fatto tutto il possibile per garantire la sicurezza sia dei nostri studenti che del personale. Anche da qui, da queste cautele e dall’attenzione ai materiali, parte la scuola del futuro».