Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Nuovo ospedale, ruspe a Padova Est
Padova, pulizie dell’area e carotaggi: il cantiere per la grande opera prende forma
La tabella di marcia dell’azienda Ospedaliera fissa la posa della prima pietra a fine 2023. Ma nell’area di San Lazzaro, all’altezza del sistema di rotatorie che collega il retro del Net Center e della Kioene Arena con il casello di Padova Est, sono già in corso alcuni lavori propedeutici alla realizzazione del nuovo ospedale. Si tratta di carotaggi per rilievi archeologici e geologici, quindi di prima pulizia del sito. Il cantiere, però, prende forma.
Ci siamo. Martedì prossimo, riapriranno infatti i battenti i 18 asili nido e le 22 scuole dell’infanzia di competenza comunale, pronti ad accogliere un totale di circa 2.500 bambini da zero a sei anni. In proposito, come annunciato ieri dall’assessora cittadina alla Scuola, Cristina Piva, le notizie più importanti sono essenzialmente due. La prima: in ognuno dei 40 istituti in questione, tutte le attività riprenderanno in maniera regolare, nel senso che, già da subito, saranno garantiti sia il tempo lungo che il servizio mensa. E poi la seconda: a parte il consueto adeguamento all’indice Istat, quest’anno pari a un rialzo dello 0,4%, il costo delle rette rimarrà invariato rispetto a quello dell’anno scorso (giusto per fare un esempio, le famiglie con un reddito Isee superiore ai 40 mila euro pagheranno 473 euro al mese per l’asilo nido e invece 148 per la scuola dell’infanzia).
«Il fatto di essere in grado di ripartire, sin dal primo giorno, a pieno regime - evidenzia l’assessore Piva - rappresenta un grandissimo risultato che, visto il periodo complicato che stiamo attraversando, non era affatto scontato. Così come non era affatto scontato che riuscissimo a mantenere inalterate le tariffe. Se non altro perché molti Comuni, anche nella nostra provincia, non hanno esitato ad aumentarle. Ma noi - ribadisce l’esponente del Pd - pur di fronte a un sostanzioso incremento dei costi, dovuto specialmente ai maggiori interventi di pulizia e sanificazione dettati dal governo per ridurre al minimo l’eventuale diffondersi del coronavirus, abbiamo appunto deciso di andare incontro alle famiglie, soprattutto a quelle che si trovano in difficoltà economica».
Già, il Covid-19. L’anno scolastico 2020/2021 sarà inevitabilmente condizionato dal rischio di una pericolosa impennata del numero dei contagi. E proprio per questa ragione, sulla base dei protocolli sanitari decisi dal ministero della Pubblica Istruzione, bisognerà osservare alcune accortezze: «Sia all’asilo nido che alla scuola dell’infanzia - spiega l’assessore - ci sarà una maestra per ogni otto bambini e le occasioni di incontro, all’interno di un unico locale, tra tutti gli alunni di uno stesso istituto saranno fortemente limitate. Inoltre, per scongiurare assembramenti, l’orario d’ingresso sarà allungato di mezz’ora, cioè dalle 7,30 fino alle 9,30. Mentre quello d’uscita sarà ridotto di un’ora, ovvero dalle 15 alle 16, così da riservare più tempo per l’igienizzazione di tutte le stanze. Infine - aggiunge Piva - i bambini dovranno entrare uno per volta, accompagnati da un solo familiare, che dovrà indossare sia la mascherina che i calzari sopra-scarpe (forniti, quest’ultimi, direttamente dall’istituto, ndr). E a entrambi, ogni giorno, verrà misurata la temperatura con un termometro digitale frontale».
Le misure Febbre misurata all’ingresso e grande cura per la sanificazione