Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Nuovo ospedale, le ruspe a Padova Est Pulizia e carotaggi, il cantiere prende forma
” Il capitolato Indagini archeologiche, geologiche, sismiche e rimozione dei rifiuti
Dando retta alla tabella di marcia stilata dal direttore generale dell’azienda Ospedaliera, Luciano Flor, la posa della prima pietra avverrà soltanto verso la fine del 2023. Ma nell’area di San Lazzaro, all’altezza del sistema di rotatorie che collega il retro del Net Center e della Kioene Arena con il casello autostradale di Padova Est, sono già in corso alcuni lavori propedeutici alla realizzazione del nuovo ospedale.
Il cantiere, che ha preso il via all’inizio dell’estate e che dovrebbe concludersi tra un paio di mesi, riguarda una lunga serie di attività preliminari, volte alla successiva stesura del progetto del nuovo polo medico sanitario: dal «miglioramento boschivo» alla «manutenzione colturale», passando per «l’individuazione, la caratterizzazione e la rimozione dei rifiuti abbandonati o depositati in modo incontrollato», fino alle «indagini geognostiche, geologiche, sismiche, idrogeolone giche, idrologiche, belliche, archeologiche e relative alle terre e alle rocce da scavo».
In sostanza, quindi, si sta facendo un’analisi a 360 gradi dell’area di oltre mezzo miliodi metri quadri in cui, entro la fine del 2027, vedrà appunto la luce il nuovo policlinico universitario, così come ufficialmente stabilito il 22 aprile scorso con la firma dell’accordo di programma tra il presidente della Regione, Luca Zaia, il sindaco Sergio Giordani e il rettore del Bo, Rosario Rizzuto. Tali attività, commissionate dall’azienda Ospedaliera per una spesa totale di circa 300 mila euro, sono state affidate alla Vite Verde Srl di Barbona e alla Celotti Srl di Milano.
In questi giorni, nello specifico, ci si sta occupando dell’«eliminazione selettiva della vegetazione arbustiva e arborea» per facilitare l’accesso al cantiere e dell’«esbosco del materiale», della sua «cippatura» e del suo «allontanamento» dalla superficie in questione, evitando che «la sistemazione della ramaglia a cumuli e/o a strisce» interferisca con le indagini susseguenti. Indagini che, come si legge nel capitolato d’appalto predisposto dagli uffici di via Giustiniani, consisteranno in un’approfondita analisi del sottosuolo, con carotaggi fino a 70 metri di profondità. E ciò in pratica significa che, entro la fine di settembre, verranno abbattuti molti degli alberi che si trovano nella zona per rendere più agevoli le operazioni di scavo, previste nell’arco del mese successivo.
Quelli in atto a San Lazzaro, insomma, sono lavori tutt’altro che banali. Se non altro perché, come già accennato, il loro esito rappresenterà la base di partenza per la redazione del bando di gara riguardante il progetto del nuovo ospedale, che il direttore Flor intende pubblicare entro la fine di quest’anno. L’opera, che comprende anche la «riqualificazione» del complesso di via Giustiniani (di cui il primo «step» sarà la nuova Pediatria), dovrebbe comportare un esborso complessivo di circa 650 milioni di euro. E non è escluso che, per finanziarla, si possa ricorrere al Mes, il fondo europeo «salva-stati», che prevede proprio alcuni sostanziosi contributi per la realizzazione di nuove strutture sanitarie.