Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il voto al mercato «C’è ancora Zaia, gli altri? Non so»
Viaggio al mercato di Verona: sconosciuti i candidati
«Zaia è il presidente e sappiamo che si candida». Bene, gli altri? «Non ricordiamo i nomi». Queste le risposte della gente in vista delle prossime elezioni regionali, durante una giornata al mercato a Verona.
È giorno di mercato a Verona. Sotto un cielo che in lontananza tra i nuvoloni si avvicina sempre più bigio e plumbeo, tra i banchi del piazzale antistante lo stadio Bentegodi si aggira come al solito tanta gente: famiglie con i bambini, giovani coppie e pensionati. Un rituale per migliaia di persone.
Il profumo delle fritture di pesce è invitante a mezzodì, ma sarà per un’altra volta; questa è l’occasione per tastare un po’ il polso della vox populi in vista dell’appuntamento elettorale regionale del 20 e 21 settembre e misurare il livello d’informazione sulla consultazione a poche settimane dalle urne.
Diciamo che da ciò che abbiamo potuto constatare, a fronte della scontata conferma dei picchi di popolarità di cui gode l’attuale presidente, per i suoi sfidanti non arrivano segnali incoraggianti: interesse e informazione sono sotto il minimo di soglia, tanto che nessuno è riuscito farci il nome di un solo candidato alternativo a Zaia alla presidenza della Regione. Poco meglio, ma nemmeno poi tanto, le cose vanno con i nomi dei candidati veronesi in consiglio regionale, uscenti e spiranti tali. Più preparati, non tutti però nemmeno lì, i nostri interlocutori sono sulla data delle elezioni, fissate al 20 e 21 settembre.
Pasquina e Alberto stanno insieme da 49 anni e ci tengono a ribadirlo con una legittima punta d’orgoglio: «Zaia è il presidente e sappiamo che si candida». Bene, e gli altri? «Non ricordiamo i nomi» rispondono nello smarrimento. Meglio non va con i candidati al consiglio regionale: «Non ricordiamo nemmeno quelli». Sulla data del voto, fanno centro: «21 e 21 settembre». Stesse risposte le fornisce il signor Domenico Rossi, che però inciampa sulla data delle elezioni: «Prima dell’apertura delle scuole» risponde buttandola un po’ lì. Visto l’andazzo tra protocolli vari e banchi rotanti, potrebbe anche correre il rischio di azzeccarci, ma al momento non è così.
Un tempo a Verona settembre era il mese del Festivalbar: nessun dubbio che alla prova del jukebox Luca Zaia sia il più gettonato. Piuttosto, nella ricerca di nomi alternativi e di candidati consiglieri, qui arrancherebbe persino Indiana Jones; ci viene in soccorso Roberto Cestaro, che sebbene non ricordi il nome di Arturo Lorenzoni (più di «C’è quello del Pd…» non va), tra le candidature al consiglio regionale azzecca quella di Massimo Giorgetti: non difficilissimo a dire il vero, se a Palazzo Ferro Fini, Massimo Giorgetti ci va da un quarto di secolo ed è il consigliere più longevo.
Zaia di qua, Zaia di là, ma nomi di sfidanti non ne esce nemmeno uno: niente da fare. Quando Roberto Ponte si lancia sulla ruota di Venezia tra i candidati al consiglio regionale, ci si accende un lumicino di speranza: «Sboarina, si candida Sboarina!». Sul ponte sventola bandiera bianca. È la resa, grazie e arrivederci.