Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Busitalia, autisti in subbuglio per la «cassa» Incubo scioperi sulla riapertura delle scuole
Corse ridotte, l’azienda propone il Fondo di solidarietà. Altolà di Cgil. Ragona: «Tante incognite sulla ripartenza»
Il conto alla rovescia? Quello è già iniziato da tempo. Solo che sta diventando sempre più febbrile. Motivo: il giorno «X» si avvicina, e le problematiche aumentano. Aggiungeteci il clima di generale (e totale) incertezza, e l’agitazione è servita: la partita tra trasporto pubblico locale e apertura delle scuole primarie e secondarie - prevista per lunedì 14 settembre, con tanto di visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro dell’istruzione Lucia Azzolina a Vo’ - non solo è ancora tutta da giocare, ma vede scendere in campo anche la Filt Cgil di Padova. Con tanto di «ultimatum» del segretario provinciale Andrea Rizzo: «O Busitalia Veneto assume un atteggiamento più serio e responsabile, oppure per il prossimo futuro prevediamo delle mobilitazioni».
Un attacco giustificato così: «In un recente incontro l’azienda ha proposto l’utilizzo del fondo bilaterale di solidarietà (ammortizzatore sociale per gli autoferrotranvieri, finanziato per una sua quota anche dai lavoratori stessi) per altre quattro settimane a partire da inizio settembre. Troviamo profondamente ingiusto che i dipendenti di una società che appartiene al Gruppo Fs abbiano un trattamento diverso dagli altri dipendenti a cui, invece, le Ferrovie dello Stato hanno conguagliato la cassa integrazione al 100%». Rizzo, quindi, rincara la dose insieme a Matteo Poretti, segretario generale della Filt Cgil Rovigo: «Non ci crediamo alla storiella raccontata da Busitalia secondo la quale è costretta a utilizzare l’ammortizzatore sociale per gli autisti perché non ha il servizio che può garantire l’orario di lavoro pieno a tutti. Una cosa inaccettabile, soprattutto se pensiamo che siamo alla vigilia della riapertura delle scuole con tutte le incognite che la cosa comporta, e un aumento del servizio avrebbe garantito maggiore distanziamento sociale. Avremmo bisogno di più autisti, più corse, più mezzi, invece Busitalia fa esattamente l’opposto. Così non va, e noi siamo pronti a opporci fermamente».
Il rischio-sciopero, dunque, si staglia all’orizzonte, creando ulteriori grattacapi su più fronti. Comune di Padova compreso, con il neo assessore alla mobilità - ed ex presidente di Busitalia Veneto - Andrea Ragona che non commenta la posizione di Filt Cgil ma fa il punto della situazione: «Purtroppo al momento nessuno sa cosa succederà, e personalmente dispiace che a due settimane dall’inizio dell’anno scolastico non ci siano ancora indicazioni chiare. Stiamo attendendo come tutti la conferenza Stato-regioni di lunedì 31 sui trasporti, anche perché in queste condizioni è impossibile programmare il servizio. So che la Regione Veneto punta alla piena capienza dei mezzi pubblici, ma sono convinto che se si riuscirà ad arrivare anche solo al 75/80% come previsto riusciremo a tenere botta garantendo nel contempo un minimo di distanziamento sociale. Chi controllerà che tale parametro venga rispettato? Questa è una bella domanda, per adesso so solo che dovremo correre per organizzare il tutto».
Ad aspettare con ansia, in qualità di diretti interessati, ci sono soprattutto i 37 mila studenti padovani delle scuole superiori, che dovrebbero essere aiutati dall’istituzione di linee «speciali» per i quattro poli della città (individuati dalla Provincia) in cui si concentrano gli istituti più frequentati.
” Ragona Attendiamo tutti la conferenza Statoregioni sui trasporti di domani. Col 75% della capienza si può fare