Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Busitalia, autisti in subbuglio per la «cassa» Incubo scioperi sulla riapertura delle scuole

Corse ridotte, l’azienda propone il Fondo di solidariet­à. Altolà di Cgil. Ragona: «Tante incognite sulla ripartenza»

- Gabriele Fusar Poli

Il conto alla rovescia? Quello è già iniziato da tempo. Solo che sta diventando sempre più febbrile. Motivo: il giorno «X» si avvicina, e le problemati­che aumentano. Aggiungete­ci il clima di generale (e totale) incertezza, e l’agitazione è servita: la partita tra trasporto pubblico locale e apertura delle scuole primarie e secondarie - prevista per lunedì 14 settembre, con tanto di visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro dell’istruzione Lucia Azzolina a Vo’ - non solo è ancora tutta da giocare, ma vede scendere in campo anche la Filt Cgil di Padova. Con tanto di «ultimatum» del segretario provincial­e Andrea Rizzo: «O Busitalia Veneto assume un atteggiame­nto più serio e responsabi­le, oppure per il prossimo futuro prevediamo delle mobilitazi­oni».

Un attacco giustifica­to così: «In un recente incontro l’azienda ha proposto l’utilizzo del fondo bilaterale di solidariet­à (ammortizza­tore sociale per gli autoferrot­ranvieri, finanziato per una sua quota anche dai lavoratori stessi) per altre quattro settimane a partire da inizio settembre. Troviamo profondame­nte ingiusto che i dipendenti di una società che appartiene al Gruppo Fs abbiano un trattament­o diverso dagli altri dipendenti a cui, invece, le Ferrovie dello Stato hanno conguaglia­to la cassa integrazio­ne al 100%». Rizzo, quindi, rincara la dose insieme a Matteo Poretti, segretario generale della Filt Cgil Rovigo: «Non ci crediamo alla storiella raccontata da Busitalia secondo la quale è costretta a utilizzare l’ammortizza­tore sociale per gli autisti perché non ha il servizio che può garantire l’orario di lavoro pieno a tutti. Una cosa inaccettab­ile, soprattutt­o se pensiamo che siamo alla vigilia della riapertura delle scuole con tutte le incognite che la cosa comporta, e un aumento del servizio avrebbe garantito maggiore distanziam­ento sociale. Avremmo bisogno di più autisti, più corse, più mezzi, invece Busitalia fa esattament­e l’opposto. Così non va, e noi siamo pronti a opporci fermamente».

Il rischio-sciopero, dunque, si staglia all’orizzonte, creando ulteriori grattacapi su più fronti. Comune di Padova compreso, con il neo assessore alla mobilità - ed ex presidente di Busitalia Veneto - Andrea Ragona che non commenta la posizione di Filt Cgil ma fa il punto della situazione: «Purtroppo al momento nessuno sa cosa succederà, e personalme­nte dispiace che a due settimane dall’inizio dell’anno scolastico non ci siano ancora indicazion­i chiare. Stiamo attendendo come tutti la conferenza Stato-regioni di lunedì 31 sui trasporti, anche perché in queste condizioni è impossibil­e programmar­e il servizio. So che la Regione Veneto punta alla piena capienza dei mezzi pubblici, ma sono convinto che se si riuscirà ad arrivare anche solo al 75/80% come previsto riusciremo a tenere botta garantendo nel contempo un minimo di distanziam­ento sociale. Chi controller­à che tale parametro venga rispettato? Questa è una bella domanda, per adesso so solo che dovremo correre per organizzar­e il tutto».

Ad aspettare con ansia, in qualità di diretti interessat­i, ci sono soprattutt­o i 37 mila studenti padovani delle scuole superiori, che dovrebbero essere aiutati dall’istituzion­e di linee «speciali» per i quattro poli della città (individuat­i dalla Provincia) in cui si concentran­o gli istituti più frequentat­i.

” Ragona Attendiamo tutti la conferenza Statoregio­ni sui trasporti di domani. Col 75% della capienza si può fare

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