Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Nei mesi più bui assunti oltre 1.500 giovani apprendisti
Con «tutte le cautele del caso», in alcuni settori, come l’edilizia e la metalmeccanica, si può ritenere sia in atto una ripresa del lavoro. Lo deduce la Confartigianato del Veneto, sulla base delle assunzioni di apprendisti registrate nelle aziende artigiane regionali fra marzo e giugno di quest’anno, cioè in periodo di piena pandemia da Covid. Gli stessi numeri, tuttavia, rispecchiano la fragilità di altri settori nel sistema della moda. I dati sono stati diffusi ieri dall’associazione artigiana che ha contato, nei quattro mesi indicati e con una particolare accelerazione fra maggio e giugno,
674 nuovi rapporti di lavoro di apprendistato nella metalmeccanica, 227 in edilizia,
194 nel comparto alimentare e
185 nel mondo degli acconciatori. I quattro settori, in cui nella regione sono impiegati
115 mila dipendenti e dunque tre quarti della forza lavoro dell’artigianato, sommano così 1.279 nuovi apprendisti sui 1.555 stimati nel totale dei comparti. Non va altrettanto bene nel tessile, nell’abbigliamento e nella calzatura, ambiti nei quali le assunzioni di apprendisti si sono contratte dalle 215 dello stesso periodo del 2019 ad appena 51.
«La performance dei primi quattro settori – fa notare Roberto Boschetto, vicepresidente di Confartigianato Veneto con delega alla formazione e al capitale umano - è particolarmente significativa e per rafforzare questa tendenza e allargare, se possibile, a tutti gli altri settori l’investimento sui giovani, dobbiamo affiancare le nostre imprese, sostenendole nella domanda per utilizzare gli incentivi messi in campo dalla Regione Veneto nell’ambito della programmazione dei Fondi sociali europei (Fse) per l’occupazione dei giovani e la stabilizzazione dei dipendenti delle imprese colpite dalla pandemia. La dotazione è di 10 milioni».