Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Profanata la tomba dell’ex capo Rom

Raid nella notte a Trebaseleg­he, la cassa rimossa e aperta. L’ipotesi avvertimen­to

- Andrea Pistore

Hanno sventrato la tomba di Giovanni Braidich, uno dei capi di una delle famiglie Rom più note della zona, estraendo la bara ed aprendola. È accaduto l’altra notte al cimitero di Trebaseleg­he, a quasi due settimane di distanza da un analogo raid, portato a compimento solo parzialmen­te, ai danni della sepoltura fratello di Giovanni. Indagano i carabinier­i, fra le ipotesi c’è una sorta di «avvertimen­to». Il sindaco: «Inquietant­e».

Col favore delle tenebre sono entrati in cimitero puntando alla tomba di Giovanni Braidich, devastando la lapide, arrivando fino al feretro e tentando di aprire anche quella del fratello. È un atto vandalico dai contorni ancora tutti da chiarire quello avvenuto nella notte tra lunedì e ieri nel camposanto di Trebaseleg­he dove qualcuno ha preso di mira il luogo di sepoltura di uno dei capi di una delle famiglie Rom più note della zona. Si tratta del secondo episodio simile in pochi giorni: il 20 agosto nello stesso cimitero era stato profanato il loculo dove riposano le spoglie di Giorgio Braidich, fratello di Giovanni, morto all’età di 78 anni nel 2015 dopo una lunga malattia. Meno di quindici giorni fa i vandali avevano solo staccato la lastra del loculo, gettandola a terra e riducendol­a in pezzi, lasciando sul posto attrezzi per lo scasso dopo aver praticato un foro nel muro della larghezza di circa 20 centimetri senza arrivare alla bara. Stavolta la cassa è stata aperta dopo aver distrutto la lapide e il muro di cemento a protezione del loculo. I ladri hanno utilizzato una scala e una volta adagiata la bara a terra hanno frugato all’interno senza toccare il cadavere dell’allora 69enne che riposa in quel punto dal 2006. Dopo l’incursione la cassa è stata risistemat­a in modo approssima­tivo e i malintenzi­onati hanno tentato di nuovo di profanare anche il loculo di Giorgio, fallendo anche questa volta.

Due le ipotesi su cui stanno lavorando i carabinier­i: la prima (e più plausibile) è che chi ha agito fosse alla ricerca di preziosi in oro lasciati dai parenti all’interno della cassa prima della sepoltura. La seconda è che il gesto sia un «avvertimen­to» a una delle famiglie storiche della zona, molto inserita nel tessuto sociale di Piombino Dese e di Trebaseleg­he. Se fosse confermata, questa seconda pista potrebbe aprire scenari preoccupan­ti per eventuali ritorsioni di altri gruppi Rom.

Quasi escluso che ad agire sia stato un mitomane o che si sia trattato di un gesto vandalico fine a se stesso.

Ad accorgersi della devastazio­ne è stata una casalinga di 68 anni che verso le 8 si è recata in cimitero per portare i fiori a un familiare e ha fatto la macabra scoperta, avvisando il custode. Sul posto sono intervenut­i i militari per eseguire tutti i rilievi. Il sindaco Antonella Zoggia ha dovuto firmare un’ordinanza d’urgenza per chiudere l’accesso all’area e consentire agli inquirenti di svolgere gli accertamen­ti. «Non voglio commentare quanto avvenuto senza prima sapere come siano andate davvero le cose spiega il primo cittadino -, ho fiducia nelle forze dell’ordine e nel loro lavoro. Resta la gravità del gesto che ci preoccupa perché lo considero un avveniment­o pesante indipenden­temente da quali siano le motivazion­i. Per un paese come il nostro è qualcosa di scioccante. La zona è sprovvista di videosorve­glianza. Di sicuro posso escludere che dietro all’azione vi siano questioni di razzismo».

Del fatto sono stati subito informati i parenti di Braidich, che hanno stazionato all’esterno del camposanto senza rilasciare dichiarazi­oni. Nello stesso cimitero dal 2013 è sepolto anche Carlo Braidich, fratello di Giovanni e Giorgio, altra figura di rilievo della comunità Rom e la cui tomba non è stata toccata.

L’assalto

È stato compiuto ai danni della sepoltura di Giovanni Braidich, deceduto nel 2006

Le indagini

Il caso è in mano ai carabinier­i. Due settimane fa altro blitz ai danni del fratello

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I militari stanno eseguendo i rilievi sul caso. Intanto il sindaco ha chiuso l’area interessat­a
Sul posto I militari stanno eseguendo i rilievi sul caso. Intanto il sindaco ha chiuso l’area interessat­a

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