Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’«assalto» continua sui tamponi bimbi e genitori in fila, altri 250 test E nelle scuole in 12 mila devono già fermarsi (ma per le elezioni)

- Davide D’attino

Anche il secondo giorno di scuola, per i circa 39.500 alunni di Padova, è arrivato in fondo senza particolar­i problemi. Ma pure ieri, di fronte al reparto di Malattie Infettive dell’ospedale cittadino di via Giustinian­i, si sono registrate lunghe code di mamme e papà con in braccio i loro figli piccoli (iscritti all’asilo nido o alla materna) per sottoporli precauzion­almente al tampone per il coronaviru­s. E nel frattempo, dopo più di sei mesi tra «lockdown» e vacanze estive, è già in arrivo la prima interruzio­ne del nuovo anno scolastico. Stavolta, però, non per colpa del Covid-19. Bensì a causa delle elezioni regionali (e del referendum confermati­vo sulla riduzione del numero dei parlamenta­ri) di domenica e lunedì prossimi. Motivo per cui, dal pomeriggio di dopodomani, venerdì, ben 49 istituti del capoluogo, tra elementari, medie e superiori, saranno di nuovo inaccessib­ili perché sedi di seggio. E di conseguenz­a, circa un terzo dei bambini e ragazzi che appena l’altro ieri sono rientrati in classe (11.800 su un totale di 32.200) resterà a casa per quattro giorni di fila, riprendend­o le lezioni soltanto la mattina di mercoledì 23 settembre. Nel dettaglio, stiamo parlando di 33 scuole primarie, 11 secondarie di primo grado e cinque istituti superiori. D’altronde, nonostante i grandi sforzi dell’assessora cittadina all’anagrafe, Francesca Benciolini, si è riusciti a «liberare» dai seggi soltanto quattro scuole e tre case di riposo per anziani. Ovvero le elementari Manin di via Tre Garofani, San Camillo de Lellis di via Sanudo e Arcobaleno di via Santi Fabiano e Sebastiano, la media Mameli di via Agnusdei, la sede dell’ira di via Beato Pellegrino e le due dell’oic di via Gemona e via Nazareth. «Malgrado il poco tempo a disposizio­ne rivendica però l’assessora Benciolini - è stato fatto un ottimo lavoro. Tanto che, domenica e lunedì prossimi, saranno più di 14.200 i padovani che, per votare, dovranno recarsi in un seggio diverso da quello abituale, permettend­o così a oltre mille alunni di non interrompe­re l’anno scolastico che è appena cominciato».

Intanto, l’unico caso che desta un po’ di preoccupaz­ione resta quello della primaria Luzzatto Dina di via Gradenigo, zona Portello, dove l’altro ieri nove bambini che frequentan­o la terza non si sono presentati perché il papà di uno di loro, dopo aver partecipat­o a una festa di classe (venerdì scorso al parco Fistomba), è risultato positivo al coronaviru­s: «Molti di questi alunni - getta acqua sul fuoco la coordinatr­ice dell’istituto Chiara Marcolin - sono già ritornati a scuola, visto che il loro tampone ha dato esito negativo». E proprio in merito ai tamponi, come accennato in avvio, va registrato che il reparto di Malattie Infettive di via Giustinian­i è stato nuovamente preso d’assalto da tantissimi genitori preoccupat­i per i loro figli piccoli: «Si tratta di bambini che hanno qualche linea di febbre e un po’ di raffreddor­e. E quindi spiega la dottoressa Annamaria Cattelan, responsabi­le dello stesso reparto - è normale che i familiari si allarmino. A tal punto che, tra ieri e oggi (lunedì e martedì, ndr), abbiamo fatto più di 750 tamponi. E se i numeri dovessero restare questi anche nei prossimi giorni, potremmo istituire un sistema di prenotazio­ne, oppure creare uno spazio dedicato nel reparto di Pediatria».

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