Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
L’«assalto» continua sui tamponi bimbi e genitori in fila, altri 250 test E nelle scuole in 12 mila devono già fermarsi (ma per le elezioni)
Anche il secondo giorno di scuola, per i circa 39.500 alunni di Padova, è arrivato in fondo senza particolari problemi. Ma pure ieri, di fronte al reparto di Malattie Infettive dell’ospedale cittadino di via Giustiniani, si sono registrate lunghe code di mamme e papà con in braccio i loro figli piccoli (iscritti all’asilo nido o alla materna) per sottoporli precauzionalmente al tampone per il coronavirus. E nel frattempo, dopo più di sei mesi tra «lockdown» e vacanze estive, è già in arrivo la prima interruzione del nuovo anno scolastico. Stavolta, però, non per colpa del Covid-19. Bensì a causa delle elezioni regionali (e del referendum confermativo sulla riduzione del numero dei parlamentari) di domenica e lunedì prossimi. Motivo per cui, dal pomeriggio di dopodomani, venerdì, ben 49 istituti del capoluogo, tra elementari, medie e superiori, saranno di nuovo inaccessibili perché sedi di seggio. E di conseguenza, circa un terzo dei bambini e ragazzi che appena l’altro ieri sono rientrati in classe (11.800 su un totale di 32.200) resterà a casa per quattro giorni di fila, riprendendo le lezioni soltanto la mattina di mercoledì 23 settembre. Nel dettaglio, stiamo parlando di 33 scuole primarie, 11 secondarie di primo grado e cinque istituti superiori. D’altronde, nonostante i grandi sforzi dell’assessora cittadina all’anagrafe, Francesca Benciolini, si è riusciti a «liberare» dai seggi soltanto quattro scuole e tre case di riposo per anziani. Ovvero le elementari Manin di via Tre Garofani, San Camillo de Lellis di via Sanudo e Arcobaleno di via Santi Fabiano e Sebastiano, la media Mameli di via Agnusdei, la sede dell’ira di via Beato Pellegrino e le due dell’oic di via Gemona e via Nazareth. «Malgrado il poco tempo a disposizione rivendica però l’assessora Benciolini - è stato fatto un ottimo lavoro. Tanto che, domenica e lunedì prossimi, saranno più di 14.200 i padovani che, per votare, dovranno recarsi in un seggio diverso da quello abituale, permettendo così a oltre mille alunni di non interrompere l’anno scolastico che è appena cominciato».
Intanto, l’unico caso che desta un po’ di preoccupazione resta quello della primaria Luzzatto Dina di via Gradenigo, zona Portello, dove l’altro ieri nove bambini che frequentano la terza non si sono presentati perché il papà di uno di loro, dopo aver partecipato a una festa di classe (venerdì scorso al parco Fistomba), è risultato positivo al coronavirus: «Molti di questi alunni - getta acqua sul fuoco la coordinatrice dell’istituto Chiara Marcolin - sono già ritornati a scuola, visto che il loro tampone ha dato esito negativo». E proprio in merito ai tamponi, come accennato in avvio, va registrato che il reparto di Malattie Infettive di via Giustiniani è stato nuovamente preso d’assalto da tantissimi genitori preoccupati per i loro figli piccoli: «Si tratta di bambini che hanno qualche linea di febbre e un po’ di raffreddore. E quindi spiega la dottoressa Annamaria Cattelan, responsabile dello stesso reparto - è normale che i familiari si allarmino. A tal punto che, tra ieri e oggi (lunedì e martedì, ndr), abbiamo fatto più di 750 tamponi. E se i numeri dovessero restare questi anche nei prossimi giorni, potremmo istituire un sistema di prenotazione, oppure creare uno spazio dedicato nel reparto di Pediatria».