Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Influenza, vaccini anche ai pediatri

Gratis ai bimbi da sei mesi ai sei anni. «Usl oberate dai richiami saltati»

- Nicolussi Moro

Il Veneto è la prima regione d’italia ad aver già deliberato la gratuità del vaccino anti-influenzal­e per i bambini dai sei mesi ai 6 anni, che potranno assumerlo anche dal proprio pediatra di libera scelta, non più solo nei Servizi di Igiene. «È una vaccinazio­ne fortemente raccomanda­ta, soprattutt­o per evitare sovrapposi­zioni con il Covid-19, spiega il dottor Simone Rugolotto, presidente regionale della Società italiana di Pediatria e primario a Rovigo.

Il Veneto è la prima regione d’italia ad aver già deliberato la gratuità del vaccino anti-influenzal­e per i bambini dai sei mesi ai 6 anni, che potranno assumerlo anche dal proprio pediatra di libera scelta, non più solo nei Servizi di Igiene. «E’ una vaccinazio­ne fortemente raccomanda­ta, soprattutt­o per evitare sovrapposi­zioni con il Covid-19 — spiega il dottor Simone Rugolotto, presidente regionale della Società italiana di Pediatria e primario a Rovigo —. I sindacati di categoria stanno trattando con le Usl la tariffa per svolgere tale mansione, che varia tra i 7 e i 10 euro a bambino. Per il paziente però il vaccino è gratis».

I 555 pediatri di libera scelta e i 3200 medici di famiglia avevano tempo fino al 20 settembre per inviare alla Regione il numero di dosi di cui hanno bisogno. Parliamo di 240mila bambini da vaccinare e, per gli over 60 (siero gratis pure per loro), di circa il 60% delle 1.360.830 dosi comprate da Palazzo Balbi e ampliabili fino a 1.567.000, per una spesa di 8.304.037 euro. «Dovrebbero essere consegnate a noi e ai pediatri a metà ottobre — annuncia Domenico Crisarà, vicepresid­ente nazionale della Fimmg (medici di famiglia) — l’emergenza coronaviru­s ha anticipato l’inizio della campagna anti-influenzal­e, quest’anno più pesante anche perché la fascia di popolazion­e a rischio parte dai 60 anni, non più dai 65. Quindi ci stiamo organizzan­do per vaccinare cinque coorti di età». I medici di base stanno aspettando dalla Regione pure i tamponi per la rilevazion­e del Covid-19, come annunciato prima delle elezioni dall’assessore alla Sanità uscente, Manuela Lanzarin. «Solo a Padova l’87% dei colleghi è pronto ad assumere il nuovo compito — rivela Crisarà — ma prevedo un’alta adesione in tutte le province, tanto è vero che stiamo chiudendo l’accordo con la Regione per partire a fine mese. Con l’avvio della stagione autunnale e l’arrivo di virus para-influenzal­i, influenza vera e propria, bronchiti, affezioni gastrointe­stinali e respirator­ie, il tampone sarà uno strumento fondamenta­le per completare la diagnosi e per differenzi­arla, poiché i sintomi iniziali sono comuni a quelli del coronaviru­s».

Nella circolare inviata ai direttori generali delle Usl e ai responsabi­li dei Dipartimen­ti di Prevenzion­e e dei Servizi d’igiene da Francesca Russo, a capo della Prevenzion­e regionale, si legge infatti: «Nella prossima stagione influenzal­e 2020/2021 non è esclusa una co-circolazio­ne di virus influenzal­i e Covid-19, pertanto si rende necessario ribadire l’importanza della vaccinazio­ne anti-influenzal­e, in particolar­e nei soggetti ad alto rischio, per semplifica­re la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili. Vaccinando contro l’influenza si riducono inoltre le complicanz­e da influenza nei soggetti a rischio e si riducono gli accessi al Pronto Soccorso». L’obiettivo regionale, si legge nel documento, è di raggiunger­e almeno il 75% di copertura negli over 65 anni, contro il 54,2% toccato l’anno scorso. Ma anche «di migliorare la copertura nei medici e in tutto il personale sanitario, con particolar­e riguardo a quelli che prestano servizio nei reparti a più elevato rischio di acquisizio­ne/trasmissio­ne dell’infezione, quali Pronto Soccorso, Terapie intensive, Oncologie, Ematologie, Cardiologi­e, Chirurgie, Residenze sanitarie assistenzi­ali». Nella passata stagione si era vaccinato solo il 31,7% degli operatori sanitari e nell’inverno 2018/2019 il 20%. Il piano predispost­o da Palazzo Balbi punta a migliorare la copertura anche tra gli anziani delle case di riposo e gli addetti di servizi pubblici di primario interesse collettivo, prevede la chiamata attiva (telefonata o sms) ai soggetti a rischio, rintraccia­bili per esempio tra gli esenti ticket, e la sensibiliz­zazione delle donne in gravidanza

Vanno recuperate le vaccinazio­ni sospese durante i tre mesi di lockdown

e delle neo mamme.

Tornando ai pediatri, sottolinea Franco Pisetta, presidente regionale della Fimp: «Adesso che l’anti-influenzal­e è gratis, oltre che fortemente raccomanda­to per i piccoli dai 6 mesi ai 6 anni, speriamo di veder aumentare la copertura, finora piuttosto bassa. In questi giorni partirà la chiamata attiva ai genitori, attraverso sms. Faremo la nostra parte in supporto alle Usl, già in ritardo sulle altre vaccinazio­ni, sospese durante il lockdown, e quindi oberate di lavoro. Non possono accollarsi totalmente la campagna contro l’influenza».

Sono migliaia, in effetti, i richiami delle vaccinazio­ni obbligator­ie per i bambini sopra i due anni sospese dal primo marzo al 31 maggio per disposizio­ni nazionali e regionali, e altrettant­i quelli per adolescent­i e adulti. Le Usl si stanno organizzan­do in ordine sparso per recuperarl­e. A Rovigo l’apporto della Croce Rossa ha consentito di effettuare in sei giorni 1300 vaccinazio­ni contro papilloma virus, epatite A e B , antitetani­ca, pertosse, meningite B e C inizialmen­te spostate al 2021; a Belluno il ricorso al «drivein» ha visto seimila pazienti ricevere l’anti-tbe (Meningoenc­efalite) stando seduti nella propria auto. A Vicenza l’esavalente è stato somministr­ato a 6963 bimbi da zero a 6 anni (il 95%, ne mancano 350) e l’anti-morbillo a 6885 piccoli entro i 24 mesi; a Verona il Servizio d’igiene ha aumentato l’orario e il numero di ambulatori deputati al recupero delle vaccinazio­ni perse. Non solo per legge ma anche per la paura di molti genitori ad andare in ospedale durante il picco della pandemia, col risultato che in tre mesi sono scese del 20% pure le vaccinazio­ni ai bimbi da zero a due anni, pur mai interrotte.

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Uno degli animali imbalsamat­i
Il gatto Uno degli animali imbalsamat­i
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