Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Nuovo ospedale, Cdp farà da «garante» Accordo per trovare altri 400 milioni
Cassa depositi e prestiti partner per il piano finanziario dell’opera. Ed agirà da tramite con la Bei
La realizzazione del nuovo ospedale di Padova, cioè il doppio intervento che prevede la riqualificazione del polo medico sanitario di via Giustiniani e la costruzione di un nuovo policlinico universitario in zona San Lazzaro, potrebbe essere interamente finanziata dallo Stato. È quanto si evince da una delibera firmata sei giorni fa, e resa pubblica soltanto ieri, dal direttore generale dell’azienda ospedaliera, Luciano Flor. Nel documento, in cui viene richiamato proprio il passaggio relativo al finanziamento dell’opera contenuto nell’accordo di programma siglato il 22 aprile scorso, si dà infatti notizia che gli uffici di via Giustiniani stanno per sottoscrivere un protocollo d’intesa con Cassa Depositi e Prestiti «avente ad oggetto la cooperazione finalizzata alla realizzazione del nuovo ospedale di Padova con riguardo alle attività di valutazione e supporto tecnico degli aspetti economico-finanziari». «Tale cooperazione - si specifica poi nella delibera - consiste in un’attività da svolgersi in stretta collaborazione tra l’azienda Ospedaliera e Cassa Depositi e Prestiti, avente ad oggetto l’analisi e la comparazione di tutte le diverse alternative di finanziamento che il mercato offre». In sostanza, quindi, la compagine partecipata per l’84,1% dal ministero dell’economia e per il restanprofondità) te 15,9% da una sessantina di fondazioni bancarie (tra cui anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo) fungerà da partner operativo, se non da vero e proprio garante, dei vertici di via Giustiniani. Inoltre, si apprende sempre dalla delibera firmata venerdì scorso da Flor, Cassa Depositi e Prestiti avrà principalmente il compito di ottenere un importante contributo a fondo perduto dalla Banca Europea per gli Investimenti, mettendolo poi a disposizione dell’azienda Ospedaliera per il rifacimento del vecchio ospedale alle porte del centro storico e, soprattutto, per la costruzione del nuovo policlinico universitario a Padova Est, nell’area di oltre mezzo milione di metri quadri alle spalle del Net Center e della Kioene Arena. Proprio lì dove, tra poco più di un mese, dovrebbero terminare i carotaggi (fino a 70 metri di riguardanti le indagini preliminari di tipo idrogeologico, sismico, archeologico e bellico. Indagini, quelle in corso all’altezza di via Einaudi e del cosiddetto Arco di Giano, che poi rappresenteranno una base fondamentale per la stesura dello studio di fattibilità tecnicoeconomica dell’opera, che Flor intende presentare al governatore Zaia entro la fine di novembre. E all’interno di tale studio, saranno inserite anche le varie modalità di finanziamento: «Tra via Giustiniani e Padova Est - spiega il direttore generale dell’azienda Ospedaliera - abbiamo bisogno di circa un miliardo di euro. In cassa, abbiamo già 600 milioni, di cui 150 sono fondi della Regione e 450 sono invece appositi contributi dell’inail per interventi di edilizia medico-sanitaria. All’appello, quindi, mancano 400 milioni. E proprio per questo, abbiamo deciso di intraprendere una collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, che potrà sia aiutarci a intercettare qualche stanziamento da parte della Banca Europea per gli Investimenti e sia partecipare direttamente all’investimento».
Dando retta al crono-programma, come forse si ricorderà, l’obiettivo è quello di aprire il cantiere nell’area di San Lazzaro per l’inizio del 2023, portando a termine i lavori entro la fine del 2027. «Senza i soldi - sorride Flor non si fa niente. E senza cominciare a fare qualcosa a Padova Est, non si fa niente nemmeno in via Giustiniani». I due interventi, insomma, non possono non andare di pari passo. Ma aver già a disposizione il 60% della cifra complessiva costituisce un buon punto di partenza. Tanto che la tabella di marcia potrebbe presto riservare qualche bella sorpresa.
Il dg Flor
Abbiamo già 600 milioni in «cassa», ora Cdp ci aiuterà a intercettare fondi dalla Banca Europea ma potrà anche partecipare in via diretta