Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Rimborso pieno o anticipi Banche, quel dissidio sul Fir che blocca i primi bonifici
Anticipo o rimborso pieno subito. Pare appesa a questo dilemma interno, che divide i membri della commissione tecnica istituita dal ministero dell’economia per controllare la procedura di pagamento, la possibilità di far partire i bonifici dei rimborsi del Fondo indennizzo risparmiatori. I bonifici erano stati indicati dal sottosegretario all’economia Alessio Villarosa come possibili entro settembre. Per parte sua il ministro per i Rapporti con il parlamento, Federico D’incà, aveva convocato nei giorni scorsi un vertice con le parti in causa, per tentare di disincagliare la questione. Al termine aveva fatto riferimento alla necessità «di un cambio di strategia di alcuni membri della commissione tecnica». «Ci sono opinioni differenti, un basso numero di riunioni e un ristretto numero di domande convalidate, 780 rispetto alle oltre 38 mila già lavorate da Consap - aveva detto -. I pagamenti devono essere avviati e si dovranno risolvere al più presto le divergenze di alcuni membri ».
Resta da capire quale sia la pietra d’ostacolo che sta bloccando i pagamenti. Risolta la questione dei controlli fiscali sui dati dichiarati, da quel che si può capire, sulla base di indicazioni venute da fonti vicine alle strutture tecniche, la questione che sta dividendo i nove commissari ruota intorno alla possibilità di pagare subito il rimborso pieno ai risparmiatori azzerati, secondo lo schema del 30% del prezzo di acquisto delle azioni con un tetto di centomila euro, oppure procedere con un acconto fino al 40%. Nonostante le rassicurazioni giunte sulla disponibilità del miliardo e mezzo stanziato, a preoccupare una parte dei commissari sarebbe la mancanza di una proiezione statistica che dia la certezza di poter poi disporre dei fondi per ristorare tutti i risparmiatori.
Se cioé le 38 mila domande già ammesse sulle 144 mila complessive (di queste 125 mila riguardano la procedura di rimborso semplificata) valgono rimborsi per 480 milioni, parte dei commissari vorrebbe avere una proiezione di qual è il valore di rimborso delle rimanenti, per esser certi di poter accontentare tutti.
Intanto, in attesa che si risolvano gli ostacoli per avviare i rimborsi, continuano le difficoltà dei risparmiatori alle prese con i documenti. A segnalarlo è il parlamentare vicentino di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, che dopo quella appunto sulla partenza dei bonifici, ha rivolto ieri un’altra interpellanza al ministro dell’economia, Roberto Gualtieri. Al centro, le richieste di integrazione dei documenti relative al prezzo delle azioni, segnalate al parlamentare. In buona sostanza Consap sta rivolgendo ai risparmiatori delle due ex popolari venete liquidate la necessità di correggere il dato sul prezzo delle azioni, ricorrendo a quello ante-affrancamento.
«Si tratta di documenti che gli interessati, a distanza di anni, hanno difficoltà a reperire da Banca Intesa, istituto depositario. In alternativa il risparmiatore è chiamato a precisare, con autocertificazione, la data di acquisto». Il tutto con i timori di rispondere nei tempi. Zanettin chiede al ministro quali iniziative di semplificazione voglia prendere. «I problemi che avrebbe posto la necessità di indicare il prezzo ante-affrancamento erano noti ma sono stati trascurati dice ora il parlamentare -. Come Forza Italia siamo disponibili a sederci a un tavolo per valutare le modifiche normative necessarie».