Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’epopea del Prosecco in un libro che racconta i cinquant’anni della Doc

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Un viaggio lungo cinquant’anni seguendo la storia delle colline di Conegliano e Valdobbiad­ene, dell’uva Glera e del Prosecco. Da quando, nel 1969, venne riconosciu­ta come zona Doc di produzione, fino al 2019, anno in cui quelle colline vengono inserite nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’unesco. È questo quello che racconta il volume Là dove si coltiva la vite, 50 storie intorno al Conegliano Valdobbiad­ene Prosecco Superiore Docg che domani sarà presentato, alle 18.30, nella Sala Conferenze del Centro Culturale Candiani di Mestre. Durante la serata interverra­nno Luciano Ferraro, Caporedatt­ore del Corriere, critico enologico e autore della prefazione del libro, e Danilo Gasparini, docente al Master in Cultura del cibo e del vino dell’università Ca’ Foscari di Venezia.«ora la partita del Prosecco superiore si gioca sull’aumento della qualità e non sulla quantità. La nuova strada supera i limiti della “facilità” del Prosecco. Il riconoscim­ento da parte dell’unesco di Patrimonio dell’umanità per il paesaggio vitivinico­lo delle colline del Processo superiore è uno stimolo forte – scrive Ferraro nella prefazione - non solo per offrire il meglio agli enoturisti che sono attesi in gran numero per scoprire le sorprenden­ti bellezze di questo angolo di Nordest carico di storia e cuore, come racconta questo volume. Ma anche per iniziare la terza era del Prosecco Superiore. La prima è stata quella del riscatto, la seconda quella del successo mondiale, la terza quella della maturità. La fase adulta, quella della consapevol­ezza del proprio valore». Il volume, edito da Antiga Edizioni, si caratteriz­za per l’impatto visivo delle sezioni di fotografie e di infografic­he. Alterna testi, documenti, finestre storiche e contributi d’autore, non limitandos­i nel raccontare la storia del vino, la nascita e le attività del Consorzio di Tutela, ma lasciando aperta la narrazione nella descrizion­e di un territorio, una realtà paesaggist­ica, culturale e artistica Patrimonio dell’umanità.tutto iniziò nel 1962 da un gruppo di 11 produttori che costituiro­no il Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiad­ene, proponendo un disciplina­re di produzione per proteggere la qualità e l’immagine del proprio vino. Sette anni più tardi, il 2 aprile del 1969, arrivò il riconoscim­ento di Conegliano e Valdobbiad­ene come zona Doc di produzione del Prosecco e del Superiore di Cartizze e infine, nel 2009, la Docg, massimo livello qualitativ­o italiano.durante la serata si degusteran­no alcune selezioni di Conegliano Valdobbiad­ene Prosecco Superiore Docg. (f.ver.)

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Esperto Luciano Ferraro, caporedatt­ore del «Corriere»

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