Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Maltempo e alta marea: domani si alza il Mose Brugnaro: test importante

Maltempo in tutta la regione, sabato si sollevano le dighe mobili in laguna Polemiche in città per l’assenza di collaudi: «E se qualcosa andasse male?»

- di Alberto Zorzi

Allerta meteo in tutto il Veneto e acqua alta annunciata per domani mattina a 135 centimetri. Così domani si alzano le paratoie del Mose. Polemiche in città per l’assenza di collaudi mentre Brugnaro dice: «È un test utile». Furibondi gli albergator­i veneziani alle prese con una pioggia di disdette legate proprio al maltempo.

Le previsioni meteo per domani non si smuovono: il Centro maree parla di 135140 centimetri a mezzogiorn­o, il Provvedito­rato alle opere pubbliche di 130-135, l’ispra di 134. Ma tra oggi e domani il problema meteo riguarderà non solo l’acqua alta di Venezia, ma l’intera regione: l’arpav prevede infatti «un intenso episodio sciroccale con precipitaz­ioni estese e persistent­i su zone montane e pedemontan­e, anche molto abbondanti specie su Prealpi e Dolomiti meridional­i» e neve sopra i 2300 metri.

Tutti gli occhi però sono puntati su Venezia, anche perché per la prima volta potrebbe essere chiuso il Mose a protezione della città, dopo 17 anni di cantieri dalla posa della prima pietra il 14 maggio 2003 e tre test negli ultimi tre mesi, seppur in condizioni di mare piatto. La nuova procedura di sollevamen­to in emergenza approvata dal Provvedito­rato prevede infatti che il «bottone rosso» venga premuto quando la previsione è superiore a quota 130 centimetri, mentre nella gestione ordinaria sarà a 110. «È l’occasione buona per aprirlo, a prescinder­e dal fatto che la marea sia 140, 130 o 120 - ha detto ieri il sindaco Luigi Brugnaro - Sarà un test importante: vedremo come funziona in presenza di una mareggiata con vento di scirocco, quella che chiamiamo “sciroccata”. E poi sarebbe una giornata perfetta, perché di sabato ci sono meno navi che arrivano in porto e il picco sarà di giorno. Sarà importante anche veta dere come funzionerà il sistema di comunicazi­one tra gli enti». In realtà proprio il fatto che la procedura preveda la quota di 130 per far scattare l’alert dovrebbe escludere sollevamen­ti a quote minori. L’ultima previsione a far fede sarà sei ore prima dell’evento, quando la Capitaneri­a di Porto diramerà lo stop del traffico navale, che dovrà avvenire entro due ore. Fino a tre ore prima è possibile stoppare tutto in caso di un repentino migliorame­nto del meteo, ma è un’ipotesi improbabil­e una volta che la «macchina» del Mose sia stata avviata.

Domani l’ora X saranno le sei di mattina. Le dighe potrebbero essere sollevate a partire dalle 8, quando la marea sarà entrante: l’operazione dovrebbe essere completata in 50 minuti, come nel test dello scorso 11 settembre, ma in via cautelativ­a il tempo previsto è di due ore. Proprio dal tempo di sollevamen­to, oltre che ovviamente dalla velocità di salita della marea, dipenderà il livello dell’acqua che resterà all’interno della laguna: se il Mose sarà lento e la marea rapida, il dislivello con il mare potrebbe essere di pochi centimetri, ma l’obiettivo è di tenere in laguna una quodi 110 centimetri, con la quale la città si allaghereb­be solo in alcune zone (compresa, però, piazza San Marco, che è uno dei punti più bassi). «Così si potranno evitare dei danni», spiega il provvedito­re Cinzia Zincone, che con il commissari­o «sblocca cantieri» Elisabetta Spitz ha deciso che fosse giunto il momento di mettere in azione il Mose, affidando l’operazione al Consorzio Venezia Nuova dei commissari Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola. «Restano comunque dei test di funzionali­tà», mette però le mani avanti Zincone. Le dighe resteranno su fino a quando il livello dell’acqua tra mare e laguna non diventerà lo stesso: a quel punto nel giro di mezz’ora saranno calate e rientreran­no nei cassoni di calcestruz­zo. Quando la laguna sarà isolata, però, non sarà un tranquillo catino: pioggia, fiumi, l’acqua che passa tra una paratoia e l’altra (ci sono pochi centimetri di «lasco»), ma soprattutt­o il vento possono aumentare la quota interna.

C’è attesa, ma anche polemiche. «Sarà una prova senza collaudo - attacca il consiglier­e comunale civico Giovanni Andrea Martini - C’è da sperare che tutto funzioni, altrimenti che cosa può accadere? Qualcuno ce l’ha detto? La cittadinan­za ne sa qualcosa?». «I cittadini verranno informati? Con quali modalità e tempistica», chiede invece in una lettera aperta il Forum Futuro Arsenale. Mentre le segreterie di Fenea-uil, Filca-cisl e Fillea-cgil chiedono un incontro urgente ai commissari Fiengo, Ossola e Spitz per definire quanto personale sarà coinvolto per i sollevamen­ti e con che modalità. L’associazio­ne veneziana albergator­i ripropone invece la vecchia polemica dell’immagine all’estero di Venezia con l’acqua alta. «Le previsioni spaventano i turisti e gli alberghi hanno ricevuto le prime cancellazi­oni - spiega l’ava - Bisogna ricordare che l’acqua alta è un fenomeno ordinario e passeggero e che la quota data è quella rispetto al medio mare. non il dato reale in città».

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 ??  ?? Test Dopo i numerosi test di sollevamen­to delle paratoie in contempora­nea alle diverse bocche di porto, nelle prossime ore il Mose potrebbe essere alzato per la prima acqua alta
Test Dopo i numerosi test di sollevamen­to delle paratoie in contempora­nea alle diverse bocche di porto, nelle prossime ore il Mose potrebbe essere alzato per la prima acqua alta

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