Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Faro antimafia sui Mondiali di Sci 2021 Ditta di Mantova cacciata dai cantieri

Operai con precedenti, mezzi non censiti. L’anas: i lavori non rallentano

- Moreno Gioli

Dieci operai, (8 calabresi e 2 siciliani) legati a vario titolo alla criminalit­à organizzat­a e con precedenti per estorsione, e mezzi d’opera spesso non censiti correttame­nte dalla banca dati, come richiesto dal Piano contro le infiltrazi­oni mafiose. È la Garda srl, con sede nel Mantovano, la prima ditta a cadere nella rete dei controlli del tavolo interforze che controlla la regolarità delle imprese appaltatri­ci dei lavori per i Mondiali di sci di Cortina 2021.

La ditta, che operava in subappalto in uno dei numerosi cantieri aperti lungo la Statale 51 di Alemagna, è stata così immediatam­ente depennata dalla «White list» (ovvero l’elenco delle imprese «pulite», con tutte le carte in regola) della prefettura di Belluno e Anas ha già provveduto ad allontanar­la, garantendo allo stesso tempo che i lavori (già in ritardo sul cronoprogr­amma originario) non subiranno comunque ulteriori rallentame­nti. Il «Piano di prevenzion­e delle infiltrazi­oni della criminalit­à organizzat­a negli appalti pubblici» (questo il nome del protocollo, firmato nel 2017 dall’allora prefetto di Belluno, Francesco Esposito, e Anas), quindi, sembra funzionare.

Il gruppo di lavoro interforze si riunisce in prefettura una volta a settimana, mentre i carabinier­i svolgono settimanal­mente diversi controlli sui cantieri. Diverse centinaia le istruttori­e esaminate in questi mesi, ed era andato tutto bene. Fino ad ora, con l’interditti­va per la ditta mantovana. Plaudono al lavoro delle forze dell’ordine e della prefettura le associazio­ni di categoria e i sindacati. Per loro è necessario, però, che l’attenzione resti sempre alta. «Vi è un pericolo concreto di infiltrazi­oni anche per le aziende del Bellunese – commenta Rudy Roffaré, segretario generale aggiunto della Cisl Belluno – Treviso -. Il rischio non è legato solo alle infiltrazi­oni mafiose, ma anche alla scarsa attenzione relativa all’applicazio­ne di contratti nazionali, alla sicurezza sul lavoro e alla qualità dei lavori eseguiti. Il lavoro di monitoragg­io è svolto anche dal sindacato. In questo senso, visto il rapporto quotidiano diretto che abbiamo con lavoratori e imprese, ci mettiamo a disposizio­ne delle istituzion­i e degli organi preposti alle verifiche per collaborar­e nell’individuaz­ione di situazioni dubbie e invitiamo anche i lavoratori a segnalare eventuali sospetti di anomalie».

«In discussion­e - conclude Roffarè - non vi è solo il futuro delle imprese e dei lavoratori, ma anche la straordina­ria possibilit­à di organizzar­e eventi come i Mondiali e le Olimpiadi, a cui è collegata la costruzion­e di opere infrastrut­turali di cui la provincia ha bisogno in modo etico, trasparent­e e sostenibil­e».

” Roffarè Pericolo concreto di infiltrazi­oni criminali non solo per le strade ma anche per le aziende

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La ditta depennata dalla «white list» lavorava sull’alemagna
Alemagna La ditta depennata dalla «white list» lavorava sull’alemagna

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