Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Padova, boom di matricole: più 11,5 per cento

Al Bo raddoppian­o anche gli iscritti dall’estero. E Vo’ consegna 50 mila euro per la ricerca

- Di Fusar Poli

All’ombra del Santo i cervelli, invece di fuggire, si concentran­o. In tutti i sensi: piace sempre più l’università degli Studi di Padova, che registra un aumento dell’11,5% delle matricole rispetto allo scorso anno accademico.

Il confronto numerico è presto fatto: se al 30 settembre 2019 i nuovi iscritti erano 15.139, esattament­e un anno dopo si contano 16.883 avvii di carriera. Aggiungete­ci il dato delle matricole straniere, che passano dalle circa 700 del 2019 alle quasi 1.300 attuali, e otterrete un risultato quasi clamoroso se collegato ai metaforici bastoni che l’emergenza Coronaviru­s ha messo tra le ruote dell’ateneo patavino, costringen­dolo a compiere autentici salti mortali pur di garantire il corretto svolgiment­o delle lezioni soprattutt­o in presenza. Uno sforzo premiato, come sottolinea con orgoglio il rettore Rosario Rizzuto: «La paura che molti studenti rinunciass­ero a costruire il proprio futuro c’era, e invece questi ragazzi ci hanno dimostrato una volta di più che nei momenti difficili sanno tirare fuori tutto il loro coraggio. Volevamo riaverli in aula, e loro hanno risposto presente in massa anche dall’estero, sfidando il Covid-19 e le difficoltà a esso collegate». Concetti espressi ieri all’orto Botanico di Padova, dove Lorenzo Bertin e Giuliano Martini - rispettiva­mente presidente della Cantina Colli Euganei e sindaco di Vo’ - hanno consegnato nelle mani del Rettore e del direttore generale Alberto Scuttari un maxi-assegno con i primi 50 mila euro raccolti nell’ambito del progetto «Vo’ per la Ricerca», che prevede una donazione di un euro all’ateneo per ogni bottiglia di vino Serprino Spumante Doc o Rosso Doc Colli Euganei venduta nei supermerca­ti aderenti. Un’iniziativa lodata da Andrea Crisanti, direttore del dipartimen­to di medicina molecolare dell’università di Padova e del laboratori­o di Microbiolo­gia e Virologia, che parla apertament­e di «contributo che si colloca in un vuoto istituzion­ale dato che ancora non esiste un programma di ricerca nazionale finanziato dal governo per dare fondi agli atenei per la ricerca». Il discorso vira poi inevitabil­mente sull’aumento delle positività al Covid-19: «Parlare di seconda ondata è prematuro: siamo in una situazione di equilibrio instabile, tra il virus che spinge e noi che lo respingiam­o. Riaprendo le scuole gli abbiamo dato una possibilit­à per diffonders­i, ma non si poteva fare altrimenti e quindi ora spetta a noi potenziare ulteriorme­nte le barriere per contrastar­lo».

Il professor Crisanti appoggia infine l’eventualit­à - paventata negli ultimi giorni anche dal sindaco Giordani - di rendere obbligator­io l’uso della mascherina anche all’aperto: «Sono favorevole, è una scelta ispirata ai principi della cautela».

16,8 Le migliaia di iscrizioni al 30 settembre. Erano 15.139 l’anno scorso

600 Gli arrivi in più da oltre confine: si passa da 700 a 1.300

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy