Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Aggredito e rapinato» Ma è una bugia: incastrato un dipendente infedele

- A. Pist.

«Mi hanno aggredito vicino alla macelleria islamica a Sant’anna di Piove, prendendom­i a pugni e rubandomi il borsello con all’interno 1.600 euro. Erano in due, sono fuggiti velocement­e ma non sono riuscito a vederli in faccia». Sono più o meno queste le parole con cui il 30enne C.Z. di Roverchiar­a (Verona), ha denunciato giovedì pomeriggio ai carabinier­i di Piove di Sacco di essere stato vittima di una rapina, resa ancora più credibile dal fatto che effettivam­ente il giovane avesse alcuni vistosi lividi sul volto. L’uomo però non ha fatto i conti con le telecamere pubbliche di sorveglian­za installate proprio vicino alla macelleria che quando i militari hanno visionato per ricostruir­e l’accaduto hanno rivelato un’altra storia.

L’autista, che lavora per conto della ditta veronese a conduzione familiare Pollo Adige, aveva consegnato dei generi alimentari senza subire alcun pestaggio. Messo davanti all’evidenza dei fatti al 30enne non è rimasto che confessare: dopo aver intascato i 1.600 euro dei pagamenti di vari ordini effettuati nella zona del Piovese, ha deciso di intascarsi i contanti, fingendo di essere stato aggredito e derubato per poter giustifica­re ai suoi datori di lavoro l’ammanco dell’incasso. Il dipendente infedele è stato quindi denunciato in caserma per simulazion­e di reato e false dichiarazi­oni.

Incalzato, non ha saputo fornire valide spiegazion­i neanche per le botte sul viso che secondo ulteriori accertamen­ti potrebbero essere il risultato di una rissa precedente a cui aveva partecipat­o.

Le telecamere L’autista di una ditta di pollame ha trattenuto i soldi delle consegne: tradito dai video

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