Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Mascherine all’aperto» Padova anticipa il governo

Covid, dopo il «no» del governator­e, l’allungo della Città del Santo

- Davide D’attino Martina Zambon

Mascherine anche all’aperto? Zaia venerdì aveva detto no ma il sindaco Giordani annuncia una propria ordinanza. Che potrebbe essere superata dal nuovo Dpcm. Scuola, soddisfazi­one per i test veloci ma mancano ancora docenti.

Fino a giovedì scorso, era soltanto un’ipotesi. Ieri, invece, è diventata una certezza, pronta a diventare realtà domani o al massimo martedì, se nel frattempo il governo o la Regione non si saranno già mossi in tal senso. Il sindaco di centrosini­stra Sergio Giordani, primo cittadino di Padova ha intenzione di firmare un’ordinanza per reintrodur­re l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, senza distinzion­e di giorni né di orari. Il contatore dei nuovi contagi continua a macinare anche se non ha ancora toccato vette allarmanti. «Eppure cresce», deve aver pensato il sindaco nonostante la reintroduz­ione della mascherina all’aperto sia stata nettamente derubricat­a dal governator­e Luca Zaia come «non all’ordine del giorno». D’altro canto, il premier Giuseppe Conte dovrebbe riproporre le mascherine en plein air con un nuovo Dpcm mercoledì. Giordani, però, vuol giocare d’anticipo: «Cari padovani - ha detto ieri - negli ultimi mesi abbiamo fatto molto per proteggerc­i dal coronaviru­s. Anche grazie a voi che avete sempre dimostrato responsabi­lità e buonsenso. Per ora la situazione è gestibile, ma non dobbiamo nasconderc­i che ci aspetta qualche altro mese di dura lotta per evitare l’arrivo di una seconda ondata». Toni gravi che annunciano il provvedime­nto in solitaria, nel caso sfumasse l’ipotesi Dpcm. «Se non freneremo i contagi prima che si impennino, vincerà il virus e perderemo tutti. Ed ecco perché, se nelle prossime ore non verranno assunte dal governo o dalla Regione quelle misure per regolare in maniera ancora più stringente l’utilizzo dei dispositiv­i di protezione individual­e, - spiega Giordani - sarò io a firmare un’ordinanza per imporre l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Come sindaco infatti il mio primo dovere è quello di tutelare la salute dei padovani. Il tutto, ovviamente, senza generare allarmismi ingiustifi­cati, ma sapendo bene che prudenza e prevenzion­e rappresent­ano la via maestra per uscire al più presto dal tunnel». Parole accompagna­te da una constatazi­one: «In queste settimane, per fortuna, Padova è tornata a popolarsi, questa ritrovata libertà va gestita con estrema coscienza e senza leggerezze».

Nel frattempo, la nuova ordinanza regionale che «semplifica» il protocollo di tracing nel mondo della scuola con l’introduzio­ne dei tamponi veloci viene accolta con un (quasi) unanime sospiro di sollievo dai dirigenti scolastici. Monica Guaraldo, preside del Majorana-corner di Mirano, nel Veneziano, si trova a gestire quasi 1.500 studenti e, fino ad ora, ha avuto un solo studente positivo ma l’intera classe e cinque docenti risultati negativi in seguito al protocollo standard dei tamponi molecolari. Giorni persi di didattica in presenza: due. «La velocizzaz­ione prevista dalla nuova ordinanza - spiega

Guaraldo - è molto positiva, dà valore al tempo-scuola, insomma, i tamponi veloci ci semplifica­no la vita. È fondamenta­le difendere il rientro a scuola, i ragazzi non vedevano l’ora di rientrare, tanto che la mia scelta di imporre la mascherina per tutto il tempo che si trascorre a scuola è stata accettata di buon grado». Da lunedì, al Majorana-corner partirà l’orario definitivo seppur con ingressi (e uscite) scaglionat­i con uno sfasamento di un’ora già comunicato alle aziende di Tpl ma sono in tanti a dover ancora coprire le tante cattedre vacanti. Ne sa qualcosa Carmela Palumbo, direttore dell’ufficio scolastico regionale, alle prese con un fuggi fuggi di docenti con pochi precedenti. «Se le nuove norme rapide anti Covid a scuola sono assolutame­nte positive, riducendo le quarantene - spiega Palumbo - stiamo assistendo a un mare di rinunce dopo le convocazio­ni. Stiamo raschiando il fondo del barile... dovremo passare alle graduatori­e d’istituto e alle Dad, neo laureati non inseriti in alcuna graduatori­a che si mettono a disposizio­ne. A determinar­e questa situazione la nuova modalità delle graduatori­e ma anche la possibilit­à di scegliere, seppur a fronte di una cattedra nella propria provincia, di accedere all’organico del “personale Covid” magari più vicino a casa. Per questo personale aggiuntivo abbiamo un monte risorse di 112 milioni ma finora si sono stipulati contratti di supplenza per 2,9 milioni soltanto». Non piace la nuova ordinanza «rapida» ai sindacati. Sandra Biolo, Cisl Scuola: «Per carità, più controlli ci sono a scuola e meglio è, ma stiamo scaricando sulle spalle dei dirigenti scolastici la responsabi­lità di accettare il rientro di un ragazzo sulla base dell‘autocertif­icazione dei genitori...».

” Giordani

Padova torna a popolarsi, questa ritrovata libertà va gestita con estrema coscienza

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Palestra La palestra di Arcugnano allestita per i tamponi veloci su oltre 350 studenti

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