Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Sarah che vive con la Luna

I vigneti del nonno da curare, l’idea di vendemmiar­e nella notte di plenilunio Ora alla raccolta partecipan­o in centinaia. È il vino? «Ha un sapore unico»

- di Monica Rubele

Èla luna piena a scandire i tempi della vendemmia. Accade ai piedi della Foresta del Cansiglio, nella parte più settentrio­nale delle colline del prosecco. Su un cucuzzolo, che non a caso si chiama Col de Luna, la notte del plenilunio di fine estate si raccoglie l’uva e si celebra una festa che richiama le antiche tradizioni del mondo contadino.

Vendemmiar­e di notte, rischiarat­i dall’astro che splende nel cielo al massimo della sua luminosità, è un’esperienza suggestiva, ma è anche il segreto per ottenere un vino dal sapore unico. Ne è convinta Sarah dei Tos, giovane imprenditr­ice vinicola dal sorriso contagioso, che ha deciso di lasciarsi guidare dai moti dell’affascinan­te corpo celeste: «Il prosecco che produco con le uve raccolte di notte durante il plenilunio è molto diverso rispetto a quello che nasce dalla vendemmia realizzata lo stesso giorno, ma durante le ore diurne: è più floreale, aromatico, inoltre la bassa temperatur­a notturna preserva i profumi dell’uva che entra in cantina più sana, del resto il mondo agricolo è da sempre attento al calendario lunare. Da bambina accompagna­vo mio padre nei boschi ed ero impression­ata dal fatto che per ottenere il legno migliore i tronchi degli alberi venissero tagliati solo con una determinat­a luna, perciò ho pensato che questo valesse anche in viticoltur­a».

Sarah si definisce una persona «scientific­a» ma anche molto aperta a ciò che è inspiegabi­le, spirituale. Sulla razionalit­à ha strutturat­o la propria formazione universita­ria laureandos­i in Economia presso l’università Bocconi e specializz­andosi poi in Inghilterr­a, ma ciò non le ha impedito di coltivare l’innata sintonia con le forze misteriose della natura delle su prealpi venete.

A soli 24 anni prende in mano i vigneti del nono paterno situati a Cozzuolo di Vittorio Veneto, su un’altura che gli anziani chiamavano Col de Luna perché, dicevano, consentiva una visione ampia e vicina del satellite (nomen omen, direbbero i latini: un nome, un destino). Dopo la prima vendemmia organizzat­a da sola e facendo notizia per aver reclutato i lavoratori su Facebook, inizia a valutare l’idea di passare dalla viticoltur­a convenzion­ale a quella biologica. «Ho trovato grandi resistenze, mi dicevano che qui il biologico era difficile, ma abitando tra i vigneti volevo evitare l’uso dei trattament­i chimici per la salute dei miei familiari e degli ospiti del piccolo agriturism­o che nel frattempo stavo ricavando da una vecchia cascina. Quando finalmente la conversion­e biologica è iniziata ho visto la vigna trasformar­si, quasi fosse un essere umano che dopo aver preso gli antibiotic­i si depura e ritrova il suo equilibrio. Oggi il vino che produco è tutto certificat­o bio”. Sarah ha inoltre fondato il nuovo consorzio #Bio per facilitare la diffusione delle tecniche biologiche e biodinamic­he: nell’ambiente del prosecco è una piccola, grande rivoluzion­e, annunciata durante la penultima vendemmia notturna, ormai divenuta un vero e proprio evento che richiama centinaia di persone tra cui volti noti del mondo dello spettacolo come il cantante Red Canzian, l’attrice Sandra Milo e il conduttore televisivo Massimilia­no Ossini. Alcuni ospiti hanno potuto vivere l’emozione di dormire in una botte. «Ho trasformat­o due botti per l’affinament­o del vino in comode stanze completame­nte attrezzate e le ho chiamate le Lunotte. Poi ne ho aggiunta un’altra adibendola ad enoteca, anzi Lunoteca».

Insomma il corpo celeste è ormai il marchio della sua attività, ma non si tratta solo di marketing. Sarah ha studiato per cultura personale testi di scrittrici, come Miranda Gray, che ripercorre­ndo i miti delle civiltà antiche considera la Luna il simbolo della donna e promuove la riscoperta della dimensione spirituale dell’energia femminile. Ha perciò introdotto nel suo agriturism­o corsi e sedute di meditazion­e, ma ha in calendario anche convegni strettamen­te scientific­i sulla natura dei pianeti. La girandola dei suoi progetti è vorticosa: «Non riesco proprio a stare ferma, amo la sensazione di poter creare qualcosa di nuovo ogni giorno. Ho fatto esperiment­i sulla buccia dell’uva che una volta essiccata e macinata diventa una farina bio, perciò la uso per produrre biscotti, pane, sfogliette e focaccia pasquale. Ora sto studiando un aperitivo bitter biologico, uno spritz agricolo, che mi piacerebbe lanciare nelle grandi città». Sguardo spalancato sul futuro quindi, ma ad intervista quasi conclusa Sarah torna al passato e apre una porta tanto privata quanto illuminant­e.

«Mia nonna materna era molto particolar­e, veniva considerat­a un po’ la streghetta di famiglia perché aveva sogni premonitor­i, leggeva la mano e le carte. Lo faceva in modo giocoso, senza darvi troppo peso, ma quasi sempre le sue intuizioni si avveravano. Io ero incantata da tutto ciò, avevamo un forte legame, per me era molto più di una nonna e la sua scomparsa, anni fa, è stata una prova molto dura.

A nonna Bruna il magico mondo che Sarah ha saputo creare piacerebbe tantissimo. La luna è lassù, ma è anche nel sangue.

Il prosecco della notte è diverso: è più floreale e aromatico La bassa temperatur­a preserva l’uva

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 ??  ?? Nella notte La pigiatura dell’uva con i piedi durante la luna piena e sotto con l’influencer veneto Nicola Canal, tra gli ospiti delle vendemmie con Red Canzian e Sandra Milo.
Nella notte La pigiatura dell’uva con i piedi durante la luna piena e sotto con l’influencer veneto Nicola Canal, tra gli ospiti delle vendemmie con Red Canzian e Sandra Milo.
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Sarah con Luca Zaia e sopra durante una vendemmia notturna
In festa Sarah con Luca Zaia e sopra durante una vendemmia notturna

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